1. La governante


    Data: 23/12/2018, Categorie: Lesbo Autore: Mirosa, Fonte: Annunci69

    ... raccogliere i liquidi che colano ed a succhiarli voracemente.
    
    Siamo pronti a trasferirsi per un mese nella casa di Stettino, i due coniugi faranno vita mondana, io accudirò Kathrine che amo come fosse figlia mia. Sono stata fortunata, non potevo pretendere una vita migliore. Suonano al cancello, vado ad aprire, la bella signora d’una cinquantina d’anni e che non faccia nulla per nasconderli si vede dai capelli corvini inframmezzati da una miriade di fili d’argento, si presenta come cognata dei miei datori di lavoro; deve restare una ventina di giorni in città ed ha pensato di farsi ospitare dal fratello di suo marito: costernazione generale però tolgo tutti dall’impasse, offrendomi di rimanere io.
    
    Luciana mi dice:
    
    «Cosa faremmo senza di te gioia mia, accudirò io stessa Kathrine e se sarà necessario usufruiremo dell’aiuto di qualche baby sitter.»
    
    Tronco sul nascere le proteste della nuova ospite, prendo la sua valigia e l’accompagno nella camera degli ospiti. Quando mi accomiato mi guarda amorevolmente, mi fa una leggera carezza, dicendomi:
    
    «Mi chiamo Delia, mi piacerebbe che ci dessimo ll tu.
    
    Ti chiami Rosa vero?» Annuisco.
    
    Il mattino dopo mentre facciamo colazione mi dice:
    
    «Senti un pochino se ti va il mio programma: io per pranzo rimango fuori, tu passi a prendermi alle diciassette quando termino il lavoro, mi fai visitare un po’ la città, rimani mia ospite per cena, intanto paga la ditta, e per la serata decideremo che fare.» Acconsento dio buon ...
    ... grado:
    
    «Sarò un po’ imbranata, non è che faccio molta vita mondana…»
    
    «Non preoccuparti, organizzerò tutto io.»
    
    Delia mi fa scoprire il mondo dello shopping, nuovo per me che mi sono sempre vestita con gli abiti di Luciana, compra un completo intimo per lei, nero con una corta tunichetta bianca e trasparente e regala la stessa parure a me, però con i colori invertiti. Mi fa scoprire i pub, i ristoranti, il piano bar, mi porta in giro per la mia città facendo lei il cicerone ed io la turista. L’unica cosa che faccio per lei è preparare la colazione e lavarle e stirarle qualche capo intimo e alcune camicette. Ci divertiamo in questo modo per più di quindici giorni, poi all’improvviso la nota sensazione di calore alla vagina mi da il preavviso. Sono seduta sul bidè, in procinto di lavarmi, devo uscire per raggiungerla ma a questo punto temo di metterla a disagio, in questi periodi ho bisogno di stare sola per spegnere l’inferno che si scatena nella mia vulva. Mi passo un dito lungo il taglio, non mi sono sbagliata, lo ritiro lucido e bagnato, lo succhio mentre con l’altra mano mi faccio il primo ditalino d’una lunga serie. Non ho pensieri erotici, semplicemente sono i terminali nervosi del clitoride in prolungata astinenza che richiedono i loro sacrosanti diritti. Ansimo nell’approssimarsi del godimento che terremota il mio corpo di vergine-deflorata. Sono sola nella villetta e posso urlare, mentre l’orgasmo mi scuote. Infine mi alzo con le gambe tremanti e vado ad avvisare ...
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