1. La svolta


    Data: 23/12/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... oltremodo, era quando estraevano il cazzo dai pantaloni e le insozzavano la gonna di sperma, quei luridi e scostumati individui. Gino aveva capito tutto e rideva sotto i baffi, ogni volta che scendeva dall�autobus aggiustandosi la gonna, mentre il garzone del bar le passò accanto canticchiando:�Oh mia bella mora, no, non mi lasciare, non mi devi rovinare� - più puntuale d�un orologio di contrabbando, deridendola e intonando la celebre canzone di Rocco Granata, Marina per l�appunto.�Marina mia bella, quand�&egrave che vieni assieme a me per una pizza?�.�Franco, tu sei tanto caro, uno di questi giorni ci andremo insieme per mangiarcela. Ti chiamerò io, adesso devo andare, perché sono già in ritardo�.Lei sgusciò via con tutta la buona grazia dei suoi dieci chili di troppo, ben posizionati sul busto e sulle terga, intanto che Gino rispedì Franco nel bar con una pacca sulla spalla sbottando e sfogandosi in modo disciplinato e rassegnato:�Lasciala in pace, perché il prezioso e l�unico tipo d�uccello che l�incanta veramente &egrave solamente la fica� - aveva espresso in maniera accomodante e rinunciataria.Franco non era però del tutto persuaso, dato che l�avrebbe portata fuori una sera e se �palo� doveva prendere, �palo� avrebbe di certo acciuffato. Quando Marina entrò nello sgabuzzino del supermercato Cecilia si stava cambiando davanti allo specchio:�Buongiorno Cecilia�.�Buongiorno Marina, hai visto che genere di tette che mi sono venute?� - sembro una vacca�.Marina guardò le ...
    ... tette di Cecilia, giacché ormai le conosceva a memoria, perché tante volte le aveva esaminate e pesate con lo sguardo, palpate con la fantasia e gli sembrò che non ci fosse niente di nuovo né di strano.�Cecilia, non sei neanche al quarto mese di gravidanza, ma &egrave ovvio che ti sono cresciute. Non puoi fare tutte queste mosse già adesso, che cosa dice Franco?�.�E che cosa deve dire? Niente, non mi guarda né mi considera più, ogni tanto mi dà qualche colpo giusto per il contentino, un paio di su e giù, fa il suo schizzo e dopo s�addormenta�.Marina era segretamente contenta, chiaramente soddisfatta che Franco non la toccasse più di tanto, perché era gelosa e tormentata della sua Cecilia, dato che il marito la trascurava infischiandosene, giacché fino alla fine non avrebbe avuto problemi nel farle capire che non esisteva soltanto il cazzo. Era vero, Marina adorava le femmine e pure da tanto tempo, perché esultava e godeva negli spogliatoi della palestra, quando giocava a ribadire �io le ho più grosse� con le amichette di scuola e sbagliava di proposito, quando doveva dare un bacio sulla guancia per darlo sulla bocca. In quel periodo qualcheduno nel quartiere aveva già acutamente indovinato e intelligentemente previsto le sue intrinseche inclinazioni sessuali, per gli altri individui invece era la solita bella Marina, emblema, femmina e personificazione da scopare con l�aspetto da seducente donna mediterranea, con le sue tette da quinta misura, le cosce piene e il sedere tondo che ...
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