1. IPAB: Istituto Per Avvenenti Badanti


    Data: 24/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey

    Maggio è un mese sorprendente. A volte si trascina le fredde piogge marzoline, altre volte invece anticipa l’imminente estate. Quel giorno Wanda decise di indossare il solo grembiule bianco direttamente sulla biancheria intima. Erano le 14 e il pomeriggio si annunciava lungo e caldo. Uscita dallo spogliatoio, si diresse verso la sala relax dell’istituto per anziani in cui lavorava ormai da alcuni anni. Le sue forme generose allietavano i vecchietti e capitava che qualche mano lesta si appoggiasse sulle natiche o le premesse il seno. Aveva da poco superato i trent’anni e fortunatamente non le pesava affatto stare con gli anziani. Le loro esperienze di vita erano sicuramente una grossa contropartita che guadagnava rispetto alle palpate fugaci che talvolta riceveva. Aveva imparato molto da loro e si rese conto che la sua vita si muoveva ora su dei binari stabili, con una direzione definita e con poche occasioni di voler cambiare i suoi principi. Stare con gli anziani le aveva dato una solida base di esperienze vissute da cui prendere spunto per le decisioni corrette. - Dov’è finito Eugenio? – chiese a Federico, il suo inseparabile amico – è ora di fare ginnastica. - Ciao Wanda. Sai che è cocciuto come un mulo. Gli ho detto di aspettarti, ma ha voluto uscire lo stesso con il carrello. - Porca putt…ma è pazzo? Si è rotto una gamba e abbiamo tolto il gesso una settimana fa! Adesso gliene dico quattro! Uscì di corsa e lo vide mentre spingeva il carrello per deambulare in direzione ...
    ... del porticato a destra dell’ingresso. L’istituto era stato ricavato da una villa del XIX secolo, dotata di un corpo centrale e, guardandola di fronte, avente alla sua sinistra la struttura per conservare anticamente il fieno, la stalla e gli attrezzi agricoli. Ora il vecchio porticato serviva da ricovero per un paio di ambulanze e le vecchie stalle erano state ristrutturate per diventare dei magazzini. Un percorso lastricato circondava interamente il complesso e Eugenio, detto Gene, aveva sicuramente pensato di camminare attorno all’edificio. - Gene! Dove stai andando? – gridò Wanda in direzione dell’arzillo settantenne. - Ciao cara. Mi ero annoiato e ora sto facendo due passi. È una giornata splendida: stare al chiuso mi dava una tristezza infinita. - Così rischi di cadere, se non c’è nessuno che ti sta vicino. - Adesso che ci sei, potrei anche mollare il carrello e appoggiarmi su di te – ribatté Gene, appoggiando una mano sulla natica sinistra di Wanda, che si era fermata al suo fianco. - Non hai gli slip? Non sento nessun gradino tra la fine della chiappa e l’inizio della coscia. - Oggi ho messo la brasiliana. Una specie di perizoma che copre di più, ma lascia più pelle scoperta dello slip. Il gradino che cerchi è a metà chiappa. - Mostrami com’è fatta ‘sta brasiliana! Alla mia età ormai restano poche cose ancora da scoprire. Wanda sorrise, fece avvicinare l’anziano al porticato e poi sollevò il grembiule dietro. - Perdiana, che spettacolo! - Contento? Adesso però andiamo ...
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