A casa di mia cugina - 1^ parte
Data: 24/12/2018,
Categorie:
Etero
Autore: wolfabio1
In quella casa ci ero praticamente cresciuto, entrato a 19 anni ed uscito a 26 dopo la laurea. L’appartamento di mia cugina, di 20 anni più grande di me, era per me una seconda casa. All’epoca, quando mi trasferii da lei per l’università, doveva essere una situazione temporanea in attesa di trovare un appartamento con altri studenti, ma alla fine diventò una situazione definitiva, comoda per me che potevo andare a lezione tranquillamente a piedi visto che abitava a poche centinaia di metri dall’università ma anche per lei, precaria della scuola e con una figlia adolescente da crescere da sola, cui un maschio in casa e 250€ al mese in più tornavano utili. Mia cugina Alessandra era una gran bella ragazza, e sua figlia Cristina, che all’epoca in cui mi traferii da loro aveva 13 anni, prometteva di poter fare ancora meglio. La vidi praticamente crescere in tutto e per tutto. Entrai in quella casa che aveva un accenno di seno e ne uscii che aveva una quarta abbondante incastonata in un fisico atletico e magro. Era la copia di mia cugina Alessandra, solo con due tette enormi e un culetto piccolo e sodo che solo le ventenni sanno portare con quella disinvoltura. Gli ultimi mesi, mentre preparavo la tesi, quel corpo di ventenne in casa non era l’ideale e cominciava a turbarmi non poco. Alessandra si accorse che il clima in casa stava cominciando a farsi un po' caldo e riprendeva continuamente Cristina per l’abbigliamento fin troppo succinto che usava in casa. Era praticamente ...
... l’abitudine che girasse per casa, soprattutto nei mesi caldi, in short e canottiera sempre senza reggiseno, il che significava praticamente con metà tette di fuori, ma la ragazza lo faceva apparentemente senza alcuna malizia, era in casa sua d’altronde, se non poteva essere libera di vestire comoda tra le mura domestiche dove doveva farlo? E poi passavo con loro 9 mesi all’anno, ormai ero ai suoi occhi parte della famiglia, non mi vedeva certo come una minaccia. Ma Alessandra capiva, che nella mente e nelle mutande di un 26enne, certe cose non passavano inosservate. Vedeva la mia eccitazione salire e forse per far in modo che distogliessi l’attenzione dalla sua unigenita, cominciò anche lei a vestirsi il meno possibile in casa, portando i miei ormoni ben oltre il livello di guardia. Meno male che sono gli ultimi mesi, pensavo la sera quando chiuso nello studio di mia cugina, diventato ormai la mia camera da letto, mi ammazzavo di seghe avvolgendo il mio cazzo ora negli slip di Alessandra, ora nei minuscoli perizoma di Cristina. Non resistevo, quando non erano in casa frugavo nei loro comodini e razzolavo qualcosa che la sera potesse aiutarmi a svuotarmi le palle nel più breve tempo possibile ed a porre fine alla tensione che una giornata, spesso anche solo una semplice cena con due donne attraenti ed affascinanti per diversi motivi, montava su di me. Un paio d’anni dopo la laurea, dovevo recarmi presso la mia università per un corso d’aggiornamento, così chiamai Alessandra per ...