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A casa di mia cugina - 1^ parte
Data: 24/12/2018, Categorie: Etero Autore: wolfabio1
... dispiacerebbe metterti un pigiama?” “Con sto caldo?” “Almeno una maglietta” risposi. “E va bene, mi rimetto la canottiera”. “Grazie” le risposi aprendo la mia valigia e dandole le spalle. Mi infilai un paio di boxer e una maglietta, non avevo mai usato un pigiama da quando avevo 15 anni e non mi aspettavo certo che mi sarebbe servito. Mi sedetti sul letto e mentre impostavo la sveglia la vidi rientrare con indosso la canottiera, solo la canottiera. “Cristina senti…” “Eh no – mi interruppe – hai detto che la canottiera bastava”. “Si ma non immaginavo che fossi nuda”. “Senti ma quante storie – disse infastidita – ma poi parli proprio tu che hai dormito per anni sul divano letto di mia madre completamente nudo?”. Feci per risponderle che nel divano dormivo da solo ma un pensiero più di ogni altro prese il sopravvento. “Scusa ma come fai a sapere che dormivo nudo?” “Ti guardavo”. “Dalla serratura?” “Ma quale serratura – rispose ridendo – con la webcam”. “La web cam?” “Non ricordi che ogni tanto lasciavo acceso il computer nello studio, anche la notte?” “Si - risposi sbigottito – perché la notte scaricavi i film”. “Esatto, ma ogni tanto accendevo la web cam prima che tu andassi a letto e ti registravo”. “Tu mi registravi mentre mi spogliavo nudo e mi mettevo a letto?” dissi incazzato al massimo. “No – disse ridendo – ti registravo mentre ti facevi le seghe con l’intimo mio e di mia madre”. Mi veniva da vomitare, quella ragazzina timida che conoscevo anni prima era in realtà una ...
... guardona? “E spiegami un attimo, tua madre sapeva che…” “No – disse lei – mia madre non sapeva niente figurati, mi avrebbe preso per troia e mi avrebbe massacrata di botte. E poi l’ho fatto solo l’ultimo anno, quando mi sono accorta che mi mancavano spesso i perizoma dal cassetto. Ero sicura fossi tu a rubarmeli e volevo le prove. Non pensavo che avrei visto molto di più”. Restai di sasso a guardare quel viso furbetto. Sorrideva, imitava i gesti che compivo masturbandomi e simulava con la voce un orgasmo maschile. Mi sentii un demente. Probabilmente ero rosso da sembrare un peperone. “Eddai – mi disse – ora non farmi pentire di avertelo detto”. “Ma è una cosa disgustosa – le dissi – tu hai violato deliberatamente la mia intimità”. Ero furioso. “E tu segandoti con le mutande di tua cugina che ti dava ospitalità e di sua figlia sei forse meglio di me? No. Dai è stata una cazzata, a una certa età si possono fare”. Sentivo una sorta di nodo allo stomaco che pian piano saliva sempre di più, sentivo che stavo per vomitare, quando mi si avvicinò e mi abbracciò. Feci per scansarla, ma si attaccò ancora di più. Mi scese anche una lacrima, di rabbia più che di vergogna o di pentimento. Cristina capì di aver esagerato. “Dai scusami, ho esagerato - mi disse tirandomi a se e lasciandosi cadere sul letto con la mia testa in grembo – volevo provocarti un po'”. “Più di farti trovare nuda nel letto dove dovrei dormire? A proposito, scommetto che lo sapevi che tua madre mi aveva detto di dormire ...