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Il ricatto (3) -Una nuova Elena-
Data: 25/12/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele
... -Credi che non mi sia accorto di quanto ti sia piaciuto farti chiavare?- Quella frase vorticava nella mia mente e mi spaventava perché era stata pronunciata da mio figlio e soprattutto perché (seppur con le lecite sfumature) era la pura verità. Le ore trascorsero lentissime quel giorno. L'orologio pareva aver dimezzato il suo ritmo ma alla fine arrivò la sera. Ero stremata (non fisicamente). Non avevo voglia di cucinare e ordinai per le venti una bella cenetta cinese (a domicilio) per me e Paolo. Mentre lo aspettavo curiosavo nel vasto mondo del web. Digitai con timore la parola "incesto" su google e centinaia di pagine sull'argomento apparvero. Io speravo in qualche supporto legale o psicologico on line per capire come stanno esattamente le cose e se ci fossero altre madri in situazioni simili alla mia, invece mi trovai a scorrere siti di racconti erotici e blog pornografici. Scoprii che molte persone considerano l'incesto madre-figlio come una trasgressione accettabile anche moralmente (ovviamente se si parla di persone adulte) e lessi un paio di racconti molto volgari ma non ci trovai molto di eccitante, anzi, mi parvero cose "sporche". Spensi il tablet e riflettei: qualcosa era evidentemente cambiato nella mia vita. Ogni giorno, seppure indirettamente, anche se cercavo di mentire a me stessa per non farlo trasparire, pensavo al sesso. Anche durante il lavoro, mi sorprendevo a fissare un punto indefinito, desiderando di fare l'amore con mio marito. Razionalmente ripensavo ...
... con disgusto a Lorenzo, al suo pene eretto, al suo sperma, ai suoi muscoli contratti, ma tutte queste immagini impedivano all'ossigeno di alimentare la ragione e si trasformavano in desiderio. Sentii salirmi l'eccitazione. Sollevai leggermente la gonna e premetti quattro dita con forza sulle mutandine. Avvampai subito. Spostai la stoffa e iniziai a muovere le dita in circolo spingendo più forte che potevo. Portai la mano sinistra al petto e strinsi il mio seno completamente assuefatta alla voglia di godere. La fica era sempre più bagnata e nessuna resistenza frenava le mie dita. Andavo giù, verso il basso, verso il perineo, verso il buchetto. Poi risalivo affondando dolcemente la falange fino a piantarmi l'indice in tutta la sua lunghezza. Ero in estasi. In venticinque anni ero ricorsa poco alla masturbazione ma ormai "svolazzavo" in un tourbillon di lussuria e perversione. Estrassi il dito e lo portai alla bocca. Ne leccai avidamente il dolciastro sapore del mio sesso. Poi violai il reggiseno e strinsi le mie tette fra le mani strofinando e agitandomi sul divano come una gatta sotto i raggi del sole. Mi mancava poco per raggiungere l'orgasmo quando sentii chiaramente la chiave che girava nella serratura della porta blindata. Mio marito stava entrando in casa. In un lampo tornai alla realtà, mi ricomposi e corsi in bagno a sistemarmi in modo da non lasciar trasparire nulla. Poco dopo ci venne recapitata la cena e ce la gustammo intimamente, soli, come sempre. L'atmosfera era ...