1. Il ricatto (3) -Una nuova Elena-


    Data: 25/12/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele

    ... entrambe con tre dita. Contemporaneamente strusciavo le tette al pavimento gelido. Quando l'orgasmo arrivò mi sembrò di esplodere, poi di ricompormi per alzarmi in volo. Una sensazione magnifica indescrivibile. Mi sdraiai per terra ansimando come un naufrago che raggiunge una spiaggia dopo dieci chilometri a nuoto. Annusai le mie dita. Tutto questo mi era piaciuto all'inverosimile. La sensazione di benessere e appagamento fu inevitabilmente seguita dai soliti sensi di colpa per i pensieri sconci su mio figlio e un'indole (che scoprivo solo ora di possedere) da vera troia. Dopo la doccia mi sembrò tutto migliore. Il tepore del fon sui capelli mi rimise in pace col mondo e indossato il pigiama raggiunsi Paolo che stava guardando la televisione a letto. Mentre parlavamo, appagati (ora entrambi) mi disse che "google" gli aveva inviato una mail security per avvisarlo che forse il suo profilo era stato violato e la sua mail hackerata. Sapevo di essere stata io ad entrare nella sua mail e non ero a conoscenza delle protezioni da lui attivate. Mi si gelò il sangue. Disse di aver controllato la casella di posta elettronica e gli pareva fosse tutto in ordine ma era stato costretto a cambiare la password. Non gli chiesi quale fosse la nuova poiché non volevo insospettirlo ma questo poteva sicuramente crearmi qualche problema nel caso Lorenzo prendesse un'iniziativa simile a quella di poche ore prima. Mi addormentai sul suo petto, con qualche ansia. Ero preoccupata. Faticavo a ...
    ... riconoscermi. Il giorno seguente ricevetti un messaggio di Lorenzo. Non accadeva da settimane. Era un'immagine che riconobbi immediatamente e che mi fece impallidire. Nel display riconobbi distintamente una me stessa ragazzina dall'aria felice e preoccupata al tempo stesso. Era un'istantanea fatta da Paolo quando ero appena diventata mamma di Giorgia, la mia figlia maggiore. Avevo solo quindici anni e lei, niente più che un piccolo fagottino indifeso, stava succhiando il latte dal mio capezzolo. Era un bellissimo ricordo ma ora, ricevere da mio figlio quello scatto di venticinque anni prima, mi spaventava. Era una perfida, velenosa minaccia. Le lacrime sgorgarono immediatamente. Non avevo il coraggio di chiamarlo e risposi al messaggio domandandogli che cosa volesse ancora da me e come avrei potuto porre termine a tutto questo incubo. Fu lapidario: "Venerdì troverai una camera prenotata a nome tuo all'hotel Le Richemond di Ginevra. Fatti trovare in stanza alle 14.00. Non m'importa cosa dirai a papà (sei piuttosto brava a mentirgli) e nemmeno sentire lamentele su come farai con l'ufficio o altri piagnistei. Tu fai come ti ho detto altrimenti alle 14.01 papà riceverà uno splendido filmino hard della sua adorata mogliettina. Dimenticavo... vestiti con l'abitino nero che portavi lo scorso anno alla cena di Pasqua". Non sapevo che fare ma ero andata decisamente troppo oltre per confessare tutto a Paolo e Giorgia. Mi sarei vergognata per il resto della vita. Volevo tenere alla larga quel ...
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