1. Il giardiniere


    Data: 27/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    Puntuale alle 08.00 suonò il campanello. Aprii la porta e rimasi sorpreso nel non vedere Ernesto, il giardiniere che aspettavo e che da quasi cinque anni veniva regolarmente a potare la siepe e le piante del giardino di casa mia. Mi trovai davanti un ragazzo poco più che ventenne massiccio e grosso come un armadio a due ante. Si presentò educatamente con un leggero accento straniero "Buongiorno, mi chiamo Goran, sono qui per il giardino. Ernesto si scusa ma ha avuto un contrattempo". Ci misi un attimo a riprendermi dal fascino e dall’imponenza di quell'uomo dalle chiare origini slave. "Salve! Capisco, spero che non sia successo niente di male a Ernesto. Lei sa già cosa deve fare?" gli chiesi. "Certo, non si preoccupi, Ernesto sta bene e mi ha spiegato tutto quello che devo fare. Se per lei va bene, mi metto subito al lavoro" disse dirigendosi verso il capanno degli attrezzi. “Se ha bisogno di qualsiasi cosa io sono a casa tutto il giorno" gli urlai dalla porta mentre si allontanava nella speranza di poter proseguire la conversazione e godere ancora un po' della sua bellezza balcanica. Guardando quel marcantonio alto due metri andare verso il giardino pensai che sarebbe stato difficile concentrarsi sul rapporto che avrei dovuto preparare per il capo entro il giorno dopo.
    
    Erano trascorse un paio di ore e il sole si faceva sempre più caldo.
    
    Ogni tanto spiavo il ragazzo dalla finestra mentre lavorava con le cesoie, stavo attento a non farmi notare nascondendomi dietro le ...
    ... tende. Quando tolse la maglietta e la usò per asciugarsi il sudore dalla fronte e dal petto ebbi un sussulto. Il suo corpo muscoloso e sudato brillava sotto i raggi del sole. Aveva un fisco perfetto, come se fosse scolpito nella roccia: bicipiti, spalle, pettorali e addominali torniti dal duro lavoro quotidiano.
    
    Ero abituato a quel genere di uomini ma solitamente li ammiravo sullo schermo del computer quando mi segavo e averne uno in giardino a pochi metri di distanza me lo fece diventare duro. Stavo per farmi una sega quando con la coda dell'occhio vidi avvicinarsi a lui qualcuno. Era la mia vicina di casa che gli stava portando una lattina di birra. Alla vista di quella zoccola mi si ammosciò all'istante e l'eccitazione lasciò spazio alla delusione. Ero veramente incazzato. Avrei dovuto pensarci io, sarei dovuto esserci io lì con lui e non quella puttana sposata. Lo sapeva tutto il vicinato che quella la dava a tutti tranne che a suo marito, povero cornuto che lavorava giorno e notte per permetterle una vita agiata.
    
    Osservai attentamente la scena e pur non sentendo niente riuscii a immaginarmi cosa si dicevano “Mmmmh le sai usare proprio bene quelle cesoie e sono così... grandi. Quando hai finito qui anche la mia aiuola avrebbe bisogno di una spuntatina e adesso che ci penso dovrebbe anche essere annaffiata”. Rabbrividii al pensiero di tutti i doppi sensi e le allusioni con cui probabilmente lo stuzzicava. Mentre lei faceva la civetta, lui non staccava gli occhi dal suo ...
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