1. Il giardiniere


    Data: 27/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77

    ... decolté che non lasciava spazio all'immaginazione. Cominciò a palpargli i pettorali belli sudati e misurare i bicipiti in tensione dal pesante lavoro. Li osservavo frustrato e pieno di invidia. Quando sembrava che lei stesse per slacciargli i pantaloni per prendere altre misure, feci un passo indietro e accidentalmente calpestai la coda di Miao il mio vecchio gatto persiano che cercava un po’ di attenzioni. Povero Miao, gli feci proprio male e cacciò un verso che attirò l'attenzione dei due. Prontamente mi scansai dalla finestra per non rischiare di farmi vedere. Non mi videro ma interrotto l'idillio, lei gli diede un bigliettino che teneva custodito tra i due enormi seni (immagino il numero di telefono dato che anche lei aveva un giardino che necessitava di cure), lo salutò e se ne andò ancheggiando. Lui dopo aver studiato quel fondoschiena che si allontanava, infilò il biglietto in tasca, si sistemò il pacco che mi sembrava avesse preso una bella forma e si rimise al lavoro.
    
    Dopo essermi distratto un attimo per vedere come stava il gatto che era scappato impaurito, tornai a guardare fuori dalla finestra e vidi che Goran non era più al suo posto; le cesoie erano abbandonate sul prato affianco alla sua maglietta e alla lattina. Guardai dalle altre finestre ma di lui neanche l'ombra. Decisi di andare a controllare, feci il giro di tutto il giardino ma non lo trovai. "Vuoi che quella puttanella della mia vicina..." mi tolsi subito quel pensiero dalla testa. Non poteva essere ...
    ... vero, sarebbe veramente stato troppo anche per una come lei.
    
    Dopo aver fatto un paio di giri intorno alla casa, sentii un rumore provenire dal capanno degli attrezzi, mi avvicinai e per avere una conferma accostai l'orecchio alla porta. Era chiusa ma udivo dei lamenti sommessi che provenivano dall’interno. Anche se un po' preoccupato di ciò che avrei potuto trovare dietro la porta, decisi comunque di spiare dal buco della serratura. La scena che si presentò mi lasciò senza fiato. Ci misi un attimo per mettere a fuoco il corpo muscoloso di Goran illuminato dalla tenue luce dell'unica lampadina nel capanno. Era a torso nudo e aveva i pantaloni calati fino alle ginocchia. I suoi occhi erano chiusi, la testa rivolta verso l'alto e stava chiaramente fantasticando su qualcosa che lo eccitava parecchio (facile immaginare cosa). Era solo. Mentre con una mano si massaggiava e tirava delicatamente le palle con l'altra si menava vigorosamente l'uccello. Aveva un cazzo di dimensioni notevoli soprattutto per la lunghezza, la mano che lo teneva saldo copriva meno della metà di quella mazza durissima. Alla vista di quello spettacolo sentii crescermi l’eccitazione tra le gambe e iniziai a massaggiarmi il pacco che sentivo esplodermi nei pantaloni. Lo vedevo gemere sempre di più, da lì a poco avrebbe sicuramente sborrato, dovevo assolutamente inventarmi qualcosa per approfittare di quell’occasione imperdibile. Mi venne un’idea.
    
    Ripetei un paio di volte nella testa le battute che mi ero ...
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