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Il giardiniere
Data: 27/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77
... preparato, schiarii la voce e di scatto entrai in scena spalancando la porta che mi separava da quel gran pezzo di uomo. La luce del sole invase la stanza e accecò per un attimo il povero sprovveduto che preso dallo spavento imprecò per l’imbarazzo e d’istinto si coprì il cazzo con mani e braccia. Gli mostrai un’espressione stupita (cercando di essere il più credibile possibile) e in tono seccato gli dissi “Ma che cazzo stai facendo? È per questo che ti sto pagando? Non credo proprio”. Preso dal panico il ragazzo si tirò su mutande e pantaloni e balbettò mille scuse senza trovare le parole “Scusi tanto, io non volevo… ma sa… una pausa… la vicina… quelle tette… non ho capito più niente”. “Non trovare scuse. Questo non è un comportamento professionale. Aspetta che lo sappia il tuo capo, vedrai che provvedimenti…” incalzai. Mi interruppe supplicandomi di non dire niente “No, la prego. Mi licenzierà e io ho bisogno di questo lavoro, devo mantenere la mia famiglia. La prego. Le farò tutti i lavori del giardino gratis. Farò tutto quello che vuole”. A quelle parole mi scappò un sorriso perché avevo già chiaro in mente quelle che volevo, ma lui non ancora. “Quello che voglio?” pensai ad alta voce fissandolo in mezzo alle gambe. “Fammi vedere cosa stavi facendo” dissi allungando una mano sul suo pacco. Offeso da quel gesto avventato indietreggiò e allontanò la mia mano con un gesto di stizza “Hey, non sono mica frocio. Cosa crede di fare?”. “Niente, speravo di risolvere questa ...
... questione imbarazzante in maniera amichevole, ma non mi lasci altra scelta che informare il tuo superiore” risposi voltandomi per uscire dal capanno. Lui mi fermò afferrandomi per un braccio, “No, non lo faccia. Farò quello che vuole, tutto quello che vuole…” disse in tono sommesso. Ormai aveva capito cosa avevo in mente. “Ma deve promettermi che non lo racconterà a nessuno, nel mio paese la reputazione è la cosa più importante per un uomo e se la mia famiglia lo venisse a sapere ne morirebbe” concluse rassegnato alla prima esperienza gay della sua vita. Mi sentivo una carogna per il vile ricatto ma allo stesso tempo ero troppo eccitato da quella situazione: l’avevo in pugno, potevo fare di lui quello che volevo. Un uomo su cui ho sempre solo fantasticato era nel mio capanno degli attrezzi a mia completa disposizione. Sembrava di vivere in un film. Lo feci appoggiare contro dei sacchi di torba e iniziai ad accarezzare quei muscoli giovani e sodi. Mi guardava contrariato con occhi pieni di disprezzo, ma non mi lasciai condizionare dai suoi pregiudizi e affondai la mia bocca su un capezzolo che a contatto con la mia lingua si indurì subito. Prima di passare all'altro capezzolo gli feci passare la lingua sui pettorali fino al collo assaporando la sua pelle salata dal sudore. Aveva il corpo liscio e un sapore forte che mi stuzzicava il palato. Mentre scendevo con la lingua a leccargli i muscoli dell’addome, con le mani gli slacciai i pantaloni e senza sfilarli del tutto li ...