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Il giardiniere
Data: 27/12/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77
... sul buco, presi un profondo respiro e rilassai tutti i muscoli in particolare quelli del culo immaginando che non sarebbe stato delicato. Infatti mi infilzò entrando di scatto fino alle palle e nonostante fossi abbastanza allenato, un bruciore mi risalì lungo gli intestini fino allo stomaco. Chiusi gli occhi, strinsi i denti e lasciai che le mie viscere si abituassero alle dimensioni di quel cazzo che pompava il mio buco con foga. Mi martellava il buco in maniera incalzante, mi sbatteva come una furia, come se volesse riversare dentro di me tutta la sua rabbia insieme all’eccitazione. Mi teneva saldo per i fianchi e colpo dopo colpo mi spingeva il cazzo negli intestini. Avanti e indietro, senza mai fermarsi. Ringhiava come un animale parole di disprezzo “Lo senti troia? È questo che volevi, rottinculo di merda? Te lo faccio vedere io come si trattano le cagne in calore come te”. Agli insulti alternava una serie di schiaffi sulle chiappe che si erano arrossate. Non avevo mai goduto così tanto. Rispondevo a ogni affondo con urla di piacere. Volevo che anche quella zoccola della vicina mi sentisse godere. Più io urlavo, più lui si eccitava e mi scopava di gusto. Sottomesso alla sua mascolinità, mi sentivo schiavo del suo piacere e la cosa mi esaltava. Avevo il cazzo duro come il marmo. Ero talmente eccitato che non ci misi molto a sborrare la prima volta ma lui non sembrava intenzionato a fermarsi. Lo spingeva dentro fino in fondo e lo estraeva del tutto picchiettando la ...
... sua cappella sul mio buco in fiamme per poi rientrare di nuovo. Ogni tanto si soffermava ad ammirare la voragine che si era creata nel mio orifizio, ci sputava dentro e ci infilava quattro dita con estrema facilità. “Hai il buco più slabbrato di una figa. Che puttana sei? Scommetto che neanche quella della tua vicina è così larga” mi disse sbattendomi di nuovo il cazzo in culo. Scopò il mio buco ancora a lungo prima di estrarlo definitivamente e farmi inginocchiare davanti a lui. Stava per venire. Con una mano mi teneva per i capelli immobilizzandomi la testa mentre con l’altra si masturbava per raggiungere l’estremo piacere. Mi sputò un paio di volte in faccia dandomi della troia. Io senza dire niente leccavo via la sua saliva che mi colava sulle labbra e lo guardavo con aria sottomessa. Lo invitavo a darmi il suo nettare con occhi e bocca spalancati mentre continuavo a masturbarmi anch’io. “Beccati il mio succo, te lo sei meritato, troietta” disse riempiendomi la faccia di abbondanti schizzi. Mentre lui urlava di piacere, sentivo inondarmi di schizzi e il calore dello sperma scivolarmi sulla pelle. Non ci misi molto a esplodere in un secondo più contenuto orgasmo che gli finì sulla scarpa. Prima di rivestirsi mi fece ripulire la cappella e la scarpa... entrambe con la lingua. Che scopata! "È stato fantastico!" gli dissi stremato sul pavimento. Lui non commentò l'esperienza ma disse con tono sicuro "Dimenticati di Ernesto, da oggi il giardino te lo faccio io e non solo ...