Matilda
Data: 27/12/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: Alba17
... le aveva garantito che lui l'aveva conosciuta, solo che era troppo piccola per poterlo ricordare. Le raccontava che il nonno la chiamava principessa. Gli occhi sognatori di Matilda si illuminavano, prendevano vita. Era così contenta che suo nonno almeno l'avesse vista. Tante volte lo immaginava: stavano lassù nel cielo insieme alla mamma e la guardavano e lei faceva di tutto per compiacerli, per non deluderli mai. Faceva i compiti, aiutava la nonna, frugava nel bauletto vecchio del papà e da lì estraeva libri vecchi con pagine ingiallite dal tempo. Prima li annusava, inebriata da quel profumo di chiuso, di sapere, poi curiosa li sfogliava. Certi non erano per la sua età ma a lei poco importava. Non poteva rinunciare a tuffarsi in storie nuove, in posti lontani, tra fiaba e realtà. Non capiva tutto, ma alle domande che le venivano in mente, dava lei stessa risposte infantili e genuine. Era innamorata delle fiabe arabe, che parlavano dei djinn, dei urì... Erano quelli i libri che la portavano in un mondo migliore e le facevano dimenticare ogni tristezza. Alla sera, tornava il padre dal lavoro e lei gli saltava in braccio. Parlavano poco perché lui dopo aver mangiato, era stanco. Si chiudeva nella sua camera e si addormentava per svegliarsi presto il giorno appresso e ricominciare tutto daccapo. Matilda sapeva dalla nonna che il padre era stato una volta un insegnante, molto bravo e rispettato da tutti, ma non sapeva come mai non esercitasse più il suo mestiere. Quando ...
... chiedeva alla nonna le risposte erano molto vaghe. Comunque anche su questo Matilda si era data le sue risposte, inquietanti, alle quali avevano contributo i termini che usavano i suoi compagni di scuola, come "kulake", rivolti a lei in tono i disprezzo. Aveva chiesto alla nonna cosa significasse quella parola... L’anziana donna era apparsa spaventata, punta nel vivo, Matilda non voleva spaventarla, quindi non pose più la domanda. A volte, si addormentava in cucina prima che suo papà tornasse dal lavoro. E allora sentiva i pezzi dei discorsi tra nonna e suo padre. Discorsi preoccupanti che lei non capiva. Tipo: "lista nera", prima o poi toccherà anche a te, ma stai attento ecc ecc. Matilda percepiva l'aria pesante e aspettava con angoscia il manifestarsi del pericolo che incombeva su di loro senza aver un nome. Lo vedeva come un mostro che prima aveva portato via sua madre e adesso voleva portare via anche suo padre. Sì, la piccola Matilda aveva veramente paura. Ma anche suo padre aveva paura, nonostante i grandi non debbano avere paura. Ma paura di cosa? Questo la piccola Matilda non lo sapeva. Finché un giorno, il mostro si materializzò e prese volto. Aveva due teste, quattro gambe. Erano venuti a casa sua a portare via suo papà... Di fronte a lei... E lei impaurita non aveva fatto niente, neppure riuscì a dare un saluto al suo caro papà. Immobilizzata lo guardò sparire, andar lontano. La nonna corse a confortarla. Nel suo abbraccio liberò il pianto... Poi la loro casa diventò un ...