1. Aurora sogna


    Data: 01/01/2019, Categorie: Tradimenti Autore: mikirn82, Fonte: Annunci69

    Il bar Cartesio si trova a pochi passi dal mio magazzino. Ha inaugurato in paio di anni fa, da quel momento è diventato il mio bar preferito. Il caffè è particolarmente buono, in più Carlo, il proprietario, è un appassionato di birre artigianali, quindi c'è sempre una gustosa e variegata scelta per l'aperitivo.
    
    Da qualche settimana Carlo ha assunto Aurora, una ragazza salentina di 23 anni. Quando la vidi per la prima volta provai subito una strana sensazione; non era particolarmente bella, o perlomeno la sua non era una bellezza immediata, ma rimasi affascinato da quel viso in carne con una spruzzata di lentiggini. I capelli ricci e molto gonfi a volte le coprivano gli occhi color nocciola. Sorrideva sempre, quando la mattina mi salutava era in grado di raddrizzare anche la più storta delle giornate. Più volte avevo provato a immaginare il corpo sotto quella divisa, doveva essere morbido e sensuale. La maglietta stretta mostrava un seno generoso.
    
    Mi sono sempre trovato molto bene a chiacchierare con lei, non capivo se era Aurora quella matura o io quello immaturo. Quando mi rivolgevo a lei la guardavo sempre negli occhi, appena si girava non perdevo un secondo per ammirare le sue curve.
    
    In un caldo mercoledì di metà giugno ero su un cantiere vicino al magazzino, stavo piastrellando un terrazzo. In poco tempo il sole venne risucchiato dalle nuvole, che piano piano sembravano caricarsi di pioggia.
    
    Una volta svuotata la secchia dalla colla che avevo preparato, ...
    ... decisi che non era il caso di farne altra. Coprii il piccolo pezzo di pavimento che avevo terminato con un telo di nylon, quindi raccolsi l'attrezzatura e guidai fino al magazzino. Uscendo dal camioncino sentii cadere le prime gocce di pioggia, feci in tempo a chiudere il mezzo e raggiungere a piedi il Cartesio.
    
    Il bar era praticamente vuoto, solo un vecchietto teneva compagnia ad Aurora.
    
    -Gigi vai a casa che tra poco viene giù il finimondo!
    
    Uscì per guardare il cielo, senza pensarci troppo salì sulla bici alla bersagliera e scattò verso casa come il Bartali dei tempi migliori.
    
    Nel locale regnava la penombra, Aurora non aveva acceso le luci, d'altronde di fuori si era fatto buio in un attimo. Le chiesi dove fosse Carlo, mi disse che era a casa per dei lavori, sarebbe arrivato un'oretta più tardi. Ordinai una birra di frumento, poi una botta incredibile mi tolse dal viso quel sorriso che avevo lucidato per la barista. Saltò la luce, una serie di fortissimi tuoni annunciò l'aumento della pioggia.
    
    -Le sedie imbottite!
    
    Aurora scattò dietro al banco, doveva mettere dentro le dieci sedie imbottite che non reggono l'acqua, il vento era notevolmente aumentato e bisognava chiudere anche le tende. Corsi con lei all'esterno, la situazione era decisamente peggiorata rispetto a quando ero entrato nel bar. Il cielo era nero come fossero le undici di sera, per strada non c'era nessuno.
    
    Pioveva a dirotto.
    
    Mentre Aurora buttò dentro il bar una sedia dopo l'altra, io girai ...
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