1. Le ventiquattro sedie del diavolo.


    Data: 02/01/2019, Categorie: pulp, Autore: Tibet

    ... coperto. Lei si accosta e lo accarezza, immagina di forzare la pelle che copre la cappella, liberarla... ricoprirla... Un'altra sedia. Un altro cazzo. Più corto ma grosso... largo. Poi... altre sedie e altri cazzi, tutti diversi, tutti realistici, tutti perfetti nella loro similitudine con quelli veri. Sono ventiquattro le sedie, le ultime differiscono dalle prime come un progredire verso il piacere. Perché di cazzi ne hanno due. Lo scopo lei lo immagina. Ormai è solo l'idea e la voglia del piacere che la possiede. Lei immagina i due cazzi. Li sente... Uno nella sua fica bagnata, fragrante di umori, larga, gonfia. L'altro che la incula violentemente. Ora se chiude le cosce... Gode! Rimanda il piacere. Aspetta... Il gioco lo conduce l'uomo. E sente la sua voce, il suo ordine, quello che agognava. Spogliati... provale. Tutte! Fallo! Lei non ne vede l'ora. Butta cappotto, gonna e maglia, collant e slip. Lui le dice di tenere il reggiseno di abbassarlo solo sotto il seno. Lei obbedisce. A tutto. Le sue tette spinte verso l'alto, costrette sono più grosse, più consistenti. Bagnalo... le dice. Lei si inginocchia davanti alla prima sedia, lascia cadere un filo di saliva sulla grossa cappella e lecca, la sparge, si alza e si siede lentamente, strofina il suo spacco sulla cappella a lungo, ci spinge contro il clitoride indurito, uscito dal suo fodero naturale, gonfio... lucido. E si impala. Lo prende. Tutto. Fino a sentire i grossi coglioni premere. E gode... gode di un orgasmo ...
    ... assurdo! Rapido! Squassante! E poi un altro mentre lei si strofina, mentre struscia, mentre si alza e ricade! E altri orgasmi a catena. Sarà la sua impressione? Sente il cazzo muoversi dentro di lei, diventare vivo! Vero! Guarda l'uomo e l'uomo guarda lei. Le devi fare tutte... le comanda. Appena riesce a farlo si alza e si avvicina alla sedia successiva, altra serie di orgasmi. Ancora quella impressione che il cazzo prenda vita dentro lei. Poi... il "largo", quello particolarmente grosso! Si sente sventrare quando lo riceve e gode di conseguenza. Ventiquattro sedie? Si. Non realizza più. Sente solo il godimento. E' presa da raptus. Ha goduto come non mai. Come numero e come intensità e ancora non ne ha abbastanza, è stanca, stanchissima, sfinita ma non sazia. Le sedie con i due cazzi. Si. Vuole sentirli nel suo intimo, vuole sentirsi piena. Ne bagna la punta con il suo miele e si siede, spinge e lo sente entrare, aprire il garofano del suo sfintere ed entrare! Un cazzo nella fica! Un cazzo nel culo! Fino a sedersi completamente! A fondo! Poi... inizia muoversi, ad alzarsi, a riabbassarsi, dapprima piano per aumentare poi sempre di più il ritmo fino a godere nuovamente e ad abbandonarsi esausta, penetrata, riempita. E sempre la sensazione che i cazzi prendano vita. Manca l'ultima sedia, quella a capotavola. Si avvicina. Lui la ferma. Quella è mia... le dice. Quella è la mia sedia, tu bagnamela solo, bagna bene la cappella perché mi ci siedo io e poi leccami il culo, bagnami bene, ...