1. Come diventai bull parte 2a


    Data: 04/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ilmassaggiatore1, Fonte: Annunci69

    ... mani sulle sue ginocchia, in perfetto equilibrio. Però sbaglio la misura di un su e giù, si scappellò fuori con un rumore di bottiglia stappata. Il suo nettare gocciolò sulla mia pancia quando ne approfittò per girarsi sempre nella stessa posizione, ma dandomi la schiena. Mentre si autoripenetrava: “Allora? Stallone, la batto bene la sella?” replicai: “Semplicemente DIVINA!” Da Gran Troia!” A quelle parole accelerò, diede due sue giù veloci e violenti, tirò avanti le gambe sedendosi letteralmente su di me, strinse le cosce e venne contraendo in maniera frenetica i muscoli vaginali: “Siiiiiiiiiiiiiiiiii! oddddiiiiiio ggggggoooodo.... vengo! vengo! vengo! “ gorgogliò “Tu no, tu no! resissssti ne voglio ancora!” Per fortuna nel buttare indietro la testa mi artigliò i fianchi con le unghie ed il dolore mi trattenne dal godere con lei. L’aiutai a distendersi di schiena su di me, la carezzai sui fianchi, sui seni, sul viso, la sbaciucchiavo sulla nuca. No volevo si “raffreddasse”, mio fratello reclamava a gran voce la sua parte. Riuscimmo a fatica, a girarci sul fianco destro entrambi, sentivo la sua vagina ancora stringersi intorno a me. Volevo godere anch’io, mi faceva male. Iniziai a stantuffarla quasi con violenza “Si si si sfondami così dai più forte, più forte..... sei uno stallone stupendo, sfondami sfondami...”, i nostri corpi sobbalzavano sul moscone, “vieni fuori, vieni fuori, mi raccomando!”. “Stai tranquilla, si!” mentre la tranquillizzavo mi venne un lampo perverso, ...
    ... lo tirai fuori quel tanto che bastava, glielo strisciai due o tre volte tra le grandi labbra ed il solco delle natiche, inumidendole il buchino posteriore, la terza volta l’afferrai per i fianchi, deciso spinsi e mi fermai senza ritrarmi. Il glande era dentro. Rita: “Hhaaaaai!!! Che male!!! “ ed io immobile continuavo a carezzarla, ma mantenevo la pressione sul buchino, “Si dai sfondami anche li! Fai piano è la prima volta” si rese conto che non aveva scampo. Sollevò leggermente la gamba sinistra ed ancora condusse lei la danza spingendo indietro lentamente, ma si immobilizzò dopo un po’. Ero dentro a metà. Anch’io mi fermai carezzandola su tutto il corpo, presi fiato e ritardai ancora, mi insalivai due dita e cercai di bagnarla attorno al buco, sentivo che non avrei resistito ancora per molto. Diedi un colpo di reni e mi fermai di nuovo, la mia mano le sfiorò un capezzolo, sembrava di ferro. “aahhiiiiiia!!!! Che dolore!!!” ma ormai ero tutto dentro. Rita gradiva non ostante il dolore, si ritraeva piano piano di un po’ e poi dava una spinta indietro, la mia mano cercò il suo clitoride, lo strisciai col polpastrello inumidito, mugolò di nuovo, mi ritrassi a metà ed iniziai a pistonarla di brutto, dovevo venire, non ce la facevo più. Dopo due o tre botte: “Siiii adesso mi piace, dai più forte, più forte, sfondami tutta anche li, fammi sentire quanto sono puttana e troia, spaccami il culo, stallone” “Riempimi tutta così, spaccami spaccami” A sentirla aumentai il ritmo, ad ogni ...
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