Equivocando si impara
Data: 04/01/2019,
Categorie:
Etero
Autore: carisbo
... nell’orecchio con un leggero tremore nella voce: «Si sta spogliando», cercai di attivare la visione periferica e in effetti si era alzato e si stava levando i vestiti sistemandoli per bene sulla sedia, rimase nudo, il pene semi eretto sembrava di dimensioni generose, lo prese in mano e cominciò a masturbarsi esaltando la sua erezione, era decisamente enorme.
Passarono diversi minuti e fummo interrotti dalla sua voce: «Ok, basta, è evidente che siete una coppia, scendete dal letto, in piedi qui davanti», obbedimmo, si mise le mani sui fianchi lasciando il pene in mostra, si accorse che involontariamente entrambi lo guardavamo, se lo guardò anche lui, «23 centimetri !», sentenziò con orgoglio, poi proseguì, «Se non foste stati una coppia mi sarei rivestito e me ne sarei andato, ma visto che siete una coppia …», si voltò, frugò nella valigetta, si diresse verso di lei e le mise in mano un tubo nero con scritto in caratteri dorati Anal Gel, «Lo prepari», aggiunse mentre ci girava intorno per osservarci passandoci dietro, la vidi sbiancare, provò a parlare senza riuscirvi, deglutì, stava per dire qualcosa quando si udì chiaramente lo schiocco di una manata, lei rimase interdetta, io gelai, la manata era arrivata sul mio sedere e la mano rimase lì, ferma, sulla mia natica destra, «Non vedo l’ora» sentii dire alle mie spalle.
Lei si girò e lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite, mi girai anche io e li vidi fissarsi, «Cosa c’è, è gelosa che preferisca questo culetto al ...
... suo?», mi strizzò la natica.
«Non è possibile», disse riprendendosi dallo shock, balbettò, «Le faccio un pompino», propose, lui scosse la testa, «Con ingoio?», lo allettò, «Non c’è nulla che lei possa offrirmi che mi interessi», mi afferrò entrambe le natiche con le mani e le sprimacciò, ci furono diversi secondi di silenzio.
«D’accordo», mollò le mie chiappe e si allontanò verso la porta, «Vi lascio qualche minuto per discuterne», si fermò sulla soglia, «Ma non lo incremi finché non sono tornato, voglio assistere», sorrise beffardamente e si chiuse la porta alle spalle.
«Te l’avevo detto!», sussurrò arrabbiata, «Non se ne fa niente, ci siamo esibiti a vuoto», non dissi nulla, la fissai, mi fissò, «Non dirmi che ci stai pensando?».
«E’ la tua carriera, tutto quello per cui hai lavorato negli ultimi dieci anni»
«E’ il tuo culo!»
«Quante mogli hanno dato il culo per la carriera dei loro mariti? Magari ora tocca a noi ricambiare».
«Non sei mio marito!»
«Andiamo a letto insieme da 7 anni e in questi 7 anni io non sono andato a letto con nessun altra e neppure tu a quel che ne so»
Abbassò lo sguardo.
«Ha ragione lui, siamo una coppia ma non ce lo siamo mai detti»
«Non posso accettarlo»
«Io non riuscirei più a guardarti in faccia sapendo che hai buttato al vento la tua carriera per colpa mia»
«Se avesse chiesto il mio avrei rifiutato buttandola via lo stesso»
«Ma vuole il mio»
«Non è giusto», sussurrò.
«Probabilmente no, ma è l’unica ...