1. Con la zia in maremma - 3


    Data: 06/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: IlBaroneRosso

    ... sincerità, bene, Livia sta bene.
    
    Vi conoscerete domani, viene anche lei al pranzo di compleanno di Wanda.
    
    - È gelosa, vero? E come fai tu, mandrillo come sei?
    
    - Sempre a controllare. Voleva venire anche lei, oggi. Le ho detto che no, sennò stavamo stretti. Almeno siamo un po' liberi.
    
    Per non farlo sentire in colpa gli ho fatto due carezze sulla coscia; una anche sulla patta, ma poi ho tirato via la mano.
    
    Intanto però l’avevo sentito, duro come una roccia, come quando aveva quindici anni. Sembrava che fosse rimasto infoiato per vent’anni, ora come allora.
    
    Wanda si era calmata, stava baciando sulla bocca Francesco, una mano sulla patta anche lei, ma Francesco se l’era rimesso nei pantaloni.
    
    Si prospettava un week-end di sesso.
    
    Sentivo che lei gli chiedeva dell'università, degli esami, della sua ragazza, e se lo faceva sospirare, nel gergo maremmano vuol dire se gliela dava regolarmente, oppure no.
    
    Francesco calmo gli rispondeva, con discrezione, quasi non voleva farmi sentire: che sciocco!
    
    In fondo, quante volte se la scopava, e quante davanti e quante dietro, e se trombava anche qualche altra troietta dei dintorni, erano e sono cazzi suoi.
    
    Neanche a me, che sono la sua mamma (e da ieri, sua compagna di letto) lo ha mai detto e non glielo chiederò mai.
    
    Come siamo arrivati alla fattoria di Wanda, lei ha organizzato le camere, una per me, al piano di sopra, dove una volta dormivano i suoi, e la singola a piano terra per Francesco.
    
    Vicino ...
    ... alla sua.
    
    Porcona.
    
    Con la scusa di aiutarmi a mettere via le cose è salita con me, mi è venuta vicina, mi ha sfiorato il culo, mi sono trovata davanti le sue tette, e non ci ho visto più.
    
    La chimica, Thomas Mann. O Goethe. Tutti e due froci.
    
    I piaceri omosessuali che non riesci a controllare.
    
    Come me e Wanda.
    
    Da sempre.
    
    Da quando avevamo si e no dodici anni.
    
    Le ho tolto la maglietta e le ho impugnato le tette.
    
    Sode, piene, un piacere tenerle in mano.
    
    Lei lo stesso con le mie.
    
    Anche le mie, lo so, sono così. Me le tocco spesso, ogni volta che mi tiro un ditalino.
    
    Mi piace un sacco.
    
    E mi piacciono un sacco le sue.
    
    Anche di più.
    
    Speriamo che Andrea o Francesco non vengano su.
    
    E anche se vengono e ci vedono, chissene.
    
    Comunque, per evitare rischi, Wanda ha chiuso la porta di camera.
    
    Andrea l’ha sempre saputo, dei nostri giochini.
    
    A quell’epoca, quel porco, se ne approfittava che eravamo impegnate a slinguarci la passera, una sopra e l’altra sotto, con la faccia dentro le cosce dell’altra.
    
    E mentre stavamo godendo come cagne in calore, di lingua nella fica, e di fica con la lingua dell’altra dentro, lui se ne approfittava e lo cacciava ‘n culo senza troppi riguardi a quella di noi due che stava di sopra.
    
    Poi dicono che mi piace prenderlo ‘nculo.
    
    Era bello il tutto, la mia lingua a succhiare il grilletto di mia cugina.
    
    La sua bocca che mi leccava tutto, proprio lì, e la sua lingua, grossa, nella fica, come un piccolo ...