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Silvia Tornerà II - La Belva Là Fuori (Prima Parte)
Data: 08/01/2019, Categorie: pulp, Autore: Orlando
... non era un predatore che attacca per fame ma bensì per un insaziabile appetito sessuale. Vide i suoi grossi genitali, il membro enorme e dritto già pronto per pretendere il prossimo orgasmo e quelle grandi palle scure così rotonde e perfette che dondolavano durante i suoi inseguimenti appresso a quelle prede belanti. Più tenne gli occhi incollati sul corpo muscoloso, bagnato e sporco di fango di quell'animale strano più Rosa aveva bisogno di coccolarsi intimamente. Scoprí la sua fregna che per l'eccitazione aveva già iniziato a bagnare le sue mutande e si sedette su una sedia davanti alla finestra. Fu così rapita da ciò che stava succedendo fuori che non si accorse di essere anch'ella spiata proprio come quel cane nerboruto. Gabriele era appostato da alcuni minuti dietro la porta del soggiorno, aveva lo sguardo fisso su sua madre e la mano destra occupatissima a scorrere stretta sull'asta dura del suo uccello. Suor Celeste uscì in quel momento dal bagno con addosso solo l'asciugamano che le cingeva il corpo e coi capelli ancora umidi, vide il ragazzo appostato dietro la porta col culo di fuori e le braghe calate. Fu quando si avvicinò ulteriormente di pochi altri passi e capì l'intera situazione. Rimase scioccata per alcuni istanti incredula di star davvero vedendo un diciottenne provare eccitamento sessuale per sua madre. Rosa cambiò postura, mise la sedia con lo schienale rivolto verso il vetro e posizionò le gambe a cavalcioni per sfregare la vagina contro la superficie ...
... su cui poggiava anche le chiappe. Eseguì dei movimenti avanti e indietro sotto gli occhi di Gabriele che vide anche una mano di lei aggiungersi a quello sfregamento forse per stuzzicare il clitoride. La pioggia battente fece abbastanza rumore cadendo sul tetto della casa da coprire la voce di Gabriele che iniziava a sussurrare parole sempre più sconce all'indirizzo di sua madre. Suor Celeste non poté tollerare quella situazione che per lei era addirittura qualcosa di peggio di un semplice peccato. La mano di Gabriele proseguì la sua incessante opera di sfregamento finché non venne raggiunta dalla mano calda e morbida di Suor Celeste. Il ragazzo si bloccò, sentì il buon profumo di pulito di suor Celeste che mise la bocca vicino ad un suo orecchio sentendo l'odore di sudore di lui colpa di tutte quelle turpi emozioni attizzate dagli ormoni che stava provando quel sabato sera. -*Vieni con me.*- sussurrò suor Celeste. Lo prese proprio per quella mano fina a quel momento così occupata in quell'ostinata attività di onanismo e lo portò in bagno dove poco prima lei fu spiata da lui. Chiuse la porta, sospirò pensando a ciò che stava per fare. Gabriele aveva evidenti problemi con l'altro sesso e l'essere arrivato vergine ai diciotto anni aveva alimentato in lui fantasie malsane. Suor Celeste pensò che il suo desiderio per donne più grandi era dovuto al fatto che le sue coetanee non abbiano mai voluto passare una notte con lui, accontentarlo con una semplice sveltina o concedergli un ...