1. Silvia Tornerà II - La Belva Là Fuori (Prima Parte)


    Data: 08/01/2019, Categorie: pulp, Autore: Orlando

    ... dai suoi capelli mentre sperò di uscire da quella doccia prima che Gabriele avesse finito di toccarsi ma quando finì la doccia e si mise addosso l'accappatoio non lo vide più dietro la porta ma notò le gocce di sperma cadute sul pavimento. Rosa intanto era di fronte alla finestra quasi incredula di tutta la pioggia che continuava a cadere. Ma il tempo non fu l'unico particolare a preoccuparla. Iniziò infatti a vedere un certo trambusto aldilà della sua proprietà. Nella fattoria della signora Farcio sembrò succedere qualcosa. Le pecore iniziarono a correre fuori nel recinto all'aperto correndo come se scappassero da un qualche imprecisato pericolo. Il forte belare degli ovini si sentì leggermente persino in casa di Rosa che avvicinò la faccia al vetro come a voler vedere meglio la scena, fu allora che il cane pastore messo a guardia del gregge uscì fuori e lei sobbalzo per l'impressione che le fece guardarlo. Un secondo cane nero, grosso e probabilmente selvatico stava montandosi il cane domestico, essendo più pensante dell'animale messo a protezione del gregge lo schiacciò sul terreno bagnato continuando quel violento atto sessuale. Poggiava le sue acuminate unghie sulle carni del cane pastore sotto di lui mentre muoveva freneticamente il suo bacino. Quel enorme cagnone di colore scuro era spesso menzionato nei racconti su Silvia. Molti dicevano che la ragazza sarebbe tornata in paese con quel peluche nero tramutato dal suo livore in una enorme belva ringhiosa e violenta. ...
    ... Dicerie classificabili al massimo come storielle di paese. All'inizio Rosa sì spaventò notando le abnormi dimensioni di quel cane troppo grosso e muscoloso per essere un semplice segugio da caccia o un corpulento mastino. Il cane pastore della fattoria era maschio, Rosa lo sapeva e vederlo sodomizzato in quel modo era una scena che la colpì. Quell'atto sessuale tra cani maschi sotto la pioggia compiuto nel fango iniziò ad avere uno strano effetto su di lei. Guardò la porta d'ingresso del soggiorno per controllare che non entrasse Suor Celeste o peggio ancora Gabriele. Poi iniziò ad accarezzare il suo inguine con voluttà, dopo un primo attimo di spavento quel possente cagnone nero dagli artigli e dalle fauci abnormi intento a prendersi ciò che voleva stuzzicò non poco le fantasie di Rosa. L'eccitazione la colse talmente forte che quando le pecore si misero tutte contro il lato che coprì la visuale di Rosa lei proseguì il suo atto di autoerotismo immaginandosi il resto. Sollevò l'orlo della sua gonna e accarezzando le sue mutante per massaggiarsi le grandi labbra vaginali, sentì pure il clitoride già così sensibile nascosto sotto il tessuto dei suoi slip. Ad un tratto le pecore si spostarono nuovamente correndo in modo ancor più disordinato di prima. La grossa belva nera dopo essersi montato il cane pastore ormai abbandonato sofferente e ferito ad un angolo del recinto aveva iniziato a puntare gli ovini indifesi. Rosa vide la scena notando sempre più che quel grosso cagnone scuro ...
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