1. Cosa si può capire da uno sguardo?


    Data: 05/10/2017, Categorie: Incesti Autore: Momy, Fonte: EroticiRacconti

    ... il bambino, metterselo attorno al collo come un agellino e andarlo a deporre gocciolante accanto alla sorella. Lo sguardo, bonario, sul sedere della ragazza non mi sfugge. Non sembra ci sia malizia, eppure qualcosa non mi torna... Asciuga il figlio, gli dice di restare li e di non insabbiarsi di nuovo. Normale, no? Il cielo alle mie spalle miaccia pioggia. Se ne vanno. Li guardo fare i preparativi, raccolgono le loro cose, lui mi saluta con un cenno. Due minuti dopo sono solo un puntino in lontanza tra le dune. Qui finisce la storia. Ve l'ho voluta raccontare per sapere voi cosa ne pensate. Non c'è trucco, non c'è inganno, sappiate che le cose sono andate proprio così. Dubito che i protagonisti possano mai leggere e riconoscersi, quindi vi assicurò che sono stata totalmente fedele alla mia memoria, che è ancora piuttosto fresca. Forse perchè il fatto mi ha lasciato un presistente senso di inquietudine ed eccitazione in questi giorni. Ammetto che io di quelle persone non so nulla tranne quello che ho visto. Potrei aver sbagliato tutto, eppure sono certa di aver sentito sia il bambino che la ragazza rivolgersi all'uomo chiamandolo papà. E la mamma? Tirando ad indovinare, mi verrebbe da dire che forse erano una di quelle famglie con i genitori divorziati, quelli dove ogni tanto il papà passa a prendere i figli per trascorrere un po' di tempo con loro. Darebbe senso anche alla presenza della figlia, dato che mi ricordo che io, già a quindici anni scalciavo, se venivo costretta ...
    ... ad andare al mare con i miei. Come stiano le cose per davvero, io non posso saperlo comunque. Ho questa immagine ricorrente da quel giorno, però... Mi vedo loro che tornano a casa, quella del padre, magari perchè è stabilito che passino pure la notte da lui. E' una casa bella, grande, di uno che può permettersi di andare al mare con i figli di mercoledì pomeriggio. Un libero professionista, quasi certamente. Posano le borse, lui cambia il bambino, lei si infila nell'altro bagno. Slaccia il costume, controlla l'abbronzatura allo specchio, si infila sotto la doccia, si insapona... Lui arriva dopo qualche minuto, il bambino l'ha lasciato a giocare davanti alla tele con i videogiochi. Si spoglia, apre il box e ci si infila con naturalezza. Con la medesima naturalezza lei ne accoglie l'intrusione. Rimane voltata di spalle, gli passa il sapone. Si sfiorano, ognuno preso dalla propria igiene, senza maliza alcuna, bellissimi e nudi. L'acqua lava via il sapone. Le sue mani sono attorno ai suoi fianchi esili, non c'è fretta, ne urgenza nei suoi gesti. Lei indietreggia, si sfiorano, la pelle bagnata scivola senza attrito. Le tiene le mani, le dita allacciate, contro il muro. L'acqua batte sulle loro teste, di sapone non ve ne è più già da un po'... La bacia sul collo, lei si scosta, si piega in avanti, a stento trattiene un lieve gemito, poi cede. Le sfiora la schiena, le scapole, la spina dorsale per tutta la sua lunghezza, lei si gira. Carezze, intimità, piccoli gesti d'abitudine... ...