1. Ero una finta ingenua di paese e sono diventata ...


    Data: 11/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: 1948

    ... amica.Arrivammo a destinazione nel tardo pomeriggio.L’appartamento lo avevo già visto ed era bello.L’aria di città era diversa e finalmente respiravo aria nuova e diversa.A dire il vero in paese non ero una delle ragazze "chiacchierate", come ad esempio un'altra ex compagna di scuola che arrotondava le sue entrate lavorando nelle varie discoteche estive della zona.Sulla mia amica Carla si spettegolava per essere andata via dal paese e poi presentarsi alle feste ogni volta con abiti vistosi e sempre ingioiellata. Forse lo sarei diventata anch'io se fossi andata via dal paese.Comunque nel decidere l’accettazione dell’offerta di lavoro avevo già deciso che di tutto ciò me ne sarei altamente fregata esattamente così come a suo tempo fece la mia amica.Mia madre mi disse di fare attenzione ai ragazzi di città che vedendo una ragazza come me ingenua se ne sarebbero approfittati.Non sapeva che non ero più vergine da quando avevo sedici anni e mezzo e che avevo avuto qualche avventuretta soprattutto al mare con i figli di quelli che emigrarono a Roma o a Milano che in estate tornano a far vacanza in paese.Ma in paese andando a messa fino a quattordici - quindici anni mi ero data una fama di brava ragazza e quindi una patina di perbenismo che non in fondo mi appartiene. Non che sia una ninfomane ma avevo avuto le mie storie. In paese non mi andava di parlarne e soprattutto non mi andava di avere storie con ragazzi del luogo perché non volevo essere il trofeo di qualcuno.Il lavoro a ...
    ... Roma non era affatto male: potevo scegliere, mese per mese, se lavorare dalle nove all'una oppure dalle tre alle sette di sera.La ragioniera coordinatrice era molto esigente ma sapeva anche riconoscere i meriti dei suoi collaboratori.In quell'occasione conoscemmo l'amministratrice della società, una signora giovane sulla quarantina che aveva varie proprietà immobiliari avute in eredità dal marito, figlio di un facoltoso costruttore morto a trent'anni. Lei abitava al piano attico di un elegante palazzo della periferia nord di Roma dal quale si vedeva tutta la città. La signora come persona era affabile anche se poi sul lavoro non risparmiava niente a nessuno.La signora aveva invitato i suoi collaboratori alla festa dell'ultimo dell'anno a casa sua.Avendo saputo che saremmo rimaste a Roma, invitò anche me e la mia amica."Perché no?" ci dicemmo con Carla. Era l'occasione di conoscere un po' di gente e farsi nuovi amici.La sera del 31 dicembre andammo alla festa che si teneva in un attico immenso su due livelli da cui si vedevano i tetti di Roma.Durante la serata conoscemmo persone di un po' tutti i tipi, tutta gente con grossi conti in banca. Un efficiente cameriere provvedeva a servire gli ospiti e c’era anche un cuoco.La padrona di casa ci disse che li aveva conosciuti un paio d'anni prima in un villaggio turistico del Kenya e, soddisfatta della loro efficienza, li aveva assunti come domestici in Italia. Assolutamente rispettosi, ubbidivano in silenzio e senza far domande a ...
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