1. E anche se so già la risposta....


    Data: 11/01/2019, Categorie: Etero Autore: OXIDO, Fonte: RaccontiMilu

    ... continuai a succhiare avidamente quel ben di dio che mi si parava davanti, lei iniziava ad accelerare il respiro e a strusciarsi sempre con più foga. Il tessuto delle sue mutandine sfregava contro i miei boxer, le sentivo inumidirsi fino a diventare fradice di umori, mentre la mia lingua succhiava tutto quello che le capitava a tiro.Alla fine, dopo svariati minuti di questo intenso petting, con entrambi gli indumenti intimi bagnati dai succhi di lei, ci fermammo un secondo…Elena si strinse + forte a me e diede il via ad uno dei momenti più eccitanti della mia vita.Incominciò con lo strusciarsi ancora, ma molto più lentamente e con molta più foga, mentre mi accostò la bocca all’orecchio e, con voce suadente rotta dall’eccitazione mi sussurrò queste esatte parole: “io lo vedo che stai soffrendo….ma anche se so già la risposta…la domanda te la faccio lo stesso…” al che, forse intuendo cosa stava per accadere, dissi “prego…” e lei “…vuoi un pompino….?”. Poco ci mancò che non venissi in quel momento lì ma mi trattenni con un enorme sforzo e le dissi “non vedo perché no…”.Al che lei, senza dire una parola, si scosto da sopra di me, si sistemò accucciandosi un poco dietro il sedile del guidatore e mi sfilò con una mossa repentina i boxer, iniziando ad accarezzarlo e a masturbarmi. Come la vidi abbassare la testa le chiesi “vuoi un fazzolettino per dopo?” e lei: “non serve” (e anche lì capendo cosa sarebbe successo da lì a poco non ci mancò molto a venire in quel medesimo ...
    ... istante).Me lo prese in bocca, e notai subito la sua abilità: iniziò a girarci attorno con la lingua, accarezzando la cappella e insistendo sul frenulo più e più volte, mentre con le mani iniziò un ritmo che mi fece ammattire dal piacere: me lo segava tre volte piano, con delicatezza, così come delicatamente ci giocava con la lingua, per poi stringerlo forte e succhiarlo avidamente, affondando con decisione la testa sul mio cazzo. Era una sensazione unica, meravigliosa, godersi quel magico pompino con lo sfondo della città illuminata. Per pura cortesia nei sui confronti riuscii non so come a balbettare un “sto venendo”. Al che lei cercò di farlo penetrare nella sua bocca ancora più a fondo, fino a che non uscirono i primi fiotti di sborra calda, che lei pulì celermente con la lingua fino a che non smisi di ansimare. Non mollò la presa neanche per un istante finchè, dopo che si accorse che ero ampiamente soddisfatto, lo segò per altre 4-5 volte per far uscire le ultime due gocce di sperma, che leccò via immediatamente prima di staccarsi da me e ricomporsi un secondo.La chiamarono i suoi dopo qualche secondo, stava ancora ripulendosi le labbra da qualche filino di saliva e da qualche goccia di liquido seminale che gli era sfuggita di mano.La riaccompagnai a casa poco dopo, baciandola e con la promessa di rivederci di lì a poco, cosa che puntualmente successe…ma questa è un’altra storia. ;)Grazie dell’attenzione, per suggerimenti, commenti e altro: oxidosf@libero.it 
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