La caduta di Serena Capitolo 5 (direttamente dal v
Data: 13/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: subbywife
Visto che qualcuno si diverte a rubare le nostre scritture e a spacciarli per suoi...lo facciamo direttamente noi, che siamo gli unici veri autori.SubbywifeBuona letturaCapitolo 5.“Non… non puoi chiedermi anche questo…” iniziò a dire, disperata “mi hai fatto di tutto, ti rendi conto?? Ho sbagliato con te in passato, ma mi pare di aver saldato adesso!!!”Marco era freddo come il ghiaccio.“Conterò fino a tre… uno…” scandì.“Ma… è solo andare in bagno… un minuto, non chiedo nulla di più di un minuto!!!!” continuò Serena, resa isterica dalla piega degli eventi.“Due…”, proseguì indifferente lui.Serena non poteva crederci… non poteva credere di essere giunta a tale profondità nell’abisso… Sapeva cosa voleva dire andare oltre quel conteggio… si rendeva sempre più conto dell’assenza di limiti nelle perversioni di lui… non era il gesto ad umiliarla, inginocchiarsi dopo quanto successo era il meno… no… era quell’invasione che punto dopo punto voleva spingersi in tutti gli angoli della sua vita…E a cui non poteva opporsi…Si inginocchiò davanti a lui, senza guardarlo.Lui mise due dita sotto il mento di lei, alzandole delicatamente il viso. “mi dicevi, puttana?”“Posso andare in bagno adesso?” chiese trattenendo i singhiozzi.“Intendevi dire, posso andare in bagno, Signore, immagino….” Precisò lui.Serena inghiottì amaro. Strinse gli occhi, e tutto d’un fiato riformulò la richiesta “Posso andare in bagno, Signore?”“Brava la mia puttana…” disse lui, raggiante in viso, accarezzandole la testa ...
... come ad un cane “vedi che non ci vuole poi molto… alzati e seguimi.”Serena eseguì, ed entrambi uscirono la stanzetta… solo che Marco non le aveva ancora detto se poteva andare o meno. Si diressero verso Paola, seduta comodamente al posto che era stato il suo… dietro al bancone… mentre alcune persone nel negozio facevano il loro giretto. Potenziali clienti.La raggiunsero. La donna al bancone era raggiante.Senza alzare la voce, si dedicò a Serena.“Mamma mia, se c’è una che sa di cazzo appena preso, sei tu Sere… e hai l’aspetto di chi ne prenderebbe ancora e ancora…” disse, guardandole la scollatura profonda.Lei non ebbe il tempo di reagire, Marco intervenne.“La puttana deve andare in bagno. Accompagnala, falla pisciare e riportamela subito, che abbiamo qualche commissione da fare… bado io qui per il momento.”Serena rimase a bocca aperta… si era illusa per un istante, e aveva sbagliato. Non le avrebbero concesso un minuto da sola. Umiliazione su umiliazione… nessuna deroga a quanto avevano promesso… nessun cedimento riguardo alla linea che adottavano verso di lei. Usata, degradata, trattata come un giocattolo… Non osava dire nulla, specie nel vedere Marco con l’espressione di chi repliche non vuole sentirne… Occhi imploranti, l’unica cosa che si concedeva… mute implorazioni che raccoglievano solo l’indifferenza o il divertimento dei due.“Oh!” sorrise la donna, “subito, signore. Vieni Sere, su, dai.”Serena dava un peso anche al gesto che la bastarda aveva fatto… l’aveva invitata a ...