Uno, due e ... (3)
Data: 13/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: reninytxis
... impalarmi una volta.
Luisa rientrò a sera inoltrata, erano le nove passate. L’ho definita una mora formosa ma la definizione non le rende giustizia: ha capelli ricci molto scuri, quasi corvini, ed una pelle ambrata molto seducente. Lo sguardo cattura la fantasia con due occhi castani, scuri e grandi, e la bocca, dalle labbra piccole ma piene, sempre al sorriso. Una bellezza mediterranea, avrebbe potuto essere romana, napoletana o toscana. Ma anche greca o iberica: insomma una vera gioia per gli occhi!
Ciò che rende Luisa davvero seducente, a dire il vero, sono i suoi modi semplici, il suo vestire sobrio ed elegante, un trucco curato e leggero. Una signora da desiderare.
-Ah, bravi i miei ometti! Avete già fatto pratica, vedo. – ci apostrofò vedendoci nudi al trastullo.
-Cazzeggiavamo … - allusi con noncuranza, facendola ridere. Baciò Domenico e me e ci pregò di darle il tempo per rinfrescarsi velocemente.
-Dove ci mettiamo? – sussurrai a Domenico, che mi fece segno di sedermi sul solito divano mentre lui preparava qualcosa da bere. Cominciavo a sentire una certa vaga ansia: mi chiedevo se avessi superato il “trauma” del primo incontro multiplo. Con Domenico il ghiaccio era rotto … e non solo quello, ma fare sesso con la sua donna davanti ai suoi occhi induceva una sorta di “transfert” facendomi immedesimare in lui.
O, almeno, questa era la mia sega mentale, come scoprii di li a poco.
Luisa apparve in tutto il suo splendore, fasciata in una vestaglia di ...
... seta a decorazioni orientali, semitrasparente. Sapeva come attirare l’attenzione e solleticare l’immaginazione: i capelli, che prima portava sciolti, adesso li aveva raccolti in alto, in una sorta di acconciatura alla greca che lasciava cadere poche ciocche ai lati del volto esaltandolo. Uno spettacolo!
Si sedette in braccio a Domenico prendendo il calice di bianco che le aveva preparato. Dopo averlo baciato accennò un lento sorso, guardandomi attraverso le lunghe sopracciglia. Poi si sistemò a cavallo delle sue gambe e gli rovesciò il capo, lasciando cadere un sottile rivolo di vino nell’incavo della gola del marito. Raccolse il piccolo sorso che vi si era raccolto e proseguì lappando il petto, i capezzoli e giù, soffermandosi brevemente sull’ombelico, fino all’inguine. Asciugò la pelle di Domenico con cura e lentezza sapiente, senza mai neanche sfiorare il pene ce cominciava ad ergersi in tutta la sua maestà. E durante tutto quel tempo Luisa non smise mai di guardarmi, scrutarmi … fissarmi …
Mi inginocchiai al fianco di Domenico, di fronte a lei.
-Lascia che te lo prepari io … - le mormorai. E cominciai a leccare, volutamente salivando, l’asta per tutta la sua lunghezza. La avvolsi con le labbra senza smettere di lubrificarla. Notai che Luisa seguiva con interesse ed una certa sorpresa quel che facevo e ad un certo punto prese a farlo anche lei dall’altro lato. Spesso le lingue si sfioravano, poi si toccavano ma senza mai staccarsi dal pene. Ci inseguimmo lungo ...