Uno, due e ... (3)
Data: 13/01/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: reninytxis
... l’asta, scambiandoci ogni tanto di posto sulla cappella ormai scura dalla eccitazione: Domenico gemeva a denti stretti per non urlare. Nella foga riuscimmo a baciarci tenendo il glande tra le nostre bocche, cercando sempre di irrorare di saliva il membro.
-Direi che è pronto. – disse Luisa asciugandosi la bocca ed ammirando il capolavoro, quell’obelisco lucido che avevamo eretto insieme. Si alzò lasciando cadere la vestaglia.
Onestamente la posizione in cui mi trovavo era quella più opportuna: avevo davanti agli occhi una dea da venerare!
Si aprì a cavallo di Domenico e si lasciò calare lentamente, aprendo grandi e piccole labbra con una mano ed accarezzando il clitoride con l’altra, ungendolo con il nettare che la sua orchidea stillava per l’eccitazione.
Mi sembrò di assistere a quello spettacolo come se fosse una scena al rallentatore: Luisa arrivava a toccare il glande, a baciarlo con il suo sesso e si risollevava lentamente, quindi riprendeva la discesa e fili di umori si tessevano tra la sua vagina ed il pene. Infine, sempre però lentamente, discese voracemente sulla sua preda con un lungo gemito.
Si fermò in quella posizione, oscillando appena. Le sue mani si mossero da lei e cominciarono ad esplorate il ventre ed il petto di Domenico. Mi misi in piedi, alle sue spalle, e cominciai ad ...
... accarezzarle, scivolando verso il collo e di nuovo sugli omeri, in un lento massaggio. Poi dal collo in basso, lungo la schiena, e di nuovo in su, in lente carezze. Senza volerlo, il mio pene, ormai eretto, la sfiorava ogni tanto così Luisa gettò un braccio dietro le mie gambe e mi attirò a se.
-Giù … - gemette – Abbassati! …
Indossai velocemente un condom e, accarezzandole il perineo, raccolsi la sua rugiada, lubrificandole il fiore tra le natiche. Delicatamente, provai ad inserire un dito e lei sussultò, ma non disse niente. Mi appoggiai a lei e spinsi leggermente, lentamente, fino a superare la prima resistenza. Cominciai ad accarezzarle i fianchi, lasciando scivolare le mani sui seni, sodi e pieni. Giocai coi quei capezzoli turgidi riuscendo a farla gemere. Il calore attorno al mio glande era intenso ed eccitante così la strinsi a me, stropicciando quelle stupende mammelle.
Lentamente spinsi, : sentivo il pene strofinarsi contro quello di Domenico, attraverso la mucosa. Una volta dentro, fu Luisa a dare il ritmo, sollevandosi e lasciandosi scivolare in basso, poi di nuovo su e giù. Le baciavo la schiena, gliela mordevo e la sentivo attorno a me. I suoi gemiti crescevano col suo ritmo e crebbero fino ad esplodere in un rantolo che sembrò quasi un urlo, mentre il corpo fremeva per l’orgasmo.
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