1. Una strana normalità


    Data: 13/01/2019, Categorie: Incesti Autore: Troy2

    ... ami non solo come figlio. Che tu mi desideri come donna, come amante!” “Puoi giurarci, Ornella!” “Tesoro! Hai già capito: io non sarò più la mamma, ma solo la tua amante, la vostra amante. Ti và di far l’amore con me?” Senza rispondere, mi alzai, dopo aver sfilao i pantaloni e la seguii, continuando a spogliarmi. Mi immersi nel candore delle lenzuola del suo letto, nel profumo dell’ammorbidente e lasciai che la sua bocca torturasse i miei capezzoli e scivolasse, lentamente, verso il mio pube. La sua lingua indugiò sul mio pube e faticai a non afferrarla per i capelli e sollevarla: mi procurava un piacere talmente intenso da diventare quasi intollerabile. Ma ne era consapevole: a intervalli quasi precisi, si staccava e mi guardava. Poi la sua bocca scendeva sul mio cazzo, ingoiandolo fino a farmi sentire le sue labbra sulle palle. Poi riemergeva, tornando a leccarmi la parte bassa dell’addome, torturandomi e staccandosi solo un attimo prima che io non ce la facessi più. Poi venne su di me. SI mise a cavalcioni e guidò il mio cazzo dentro di lei; tese le braccia, posandomi le mani sul volto, oscillando lentamente col bacino. Guardai il suo volto trasfigurare nel piacere ed immaginai che anche il mio dovesse avere lo stesso aspetto. Cominciò a sollevarsi sulle ginocchia, lasciandosi, poi, ripiombare su di me, come se ...
    ... cavalcasse al trotto. Le sue mani scivolavano dal mio volto, seguendo il contorno del mio corpo, fino ai capezzoli, per pizzicarli, tirali fino a farmi male. La imitai e notai un sorriso distendersi sulle sue labbra. “Ti piacerebbe mettermela in culo?” “puoi giurarci, Ornella!” In un attimo, si sfilò il cazzo dalla fica e lo puntò sullo sfintere, lasciandoselo scivolare, lentamente, nell’intestino. Quasi non avvertivo differenza. “Ha un culo ben allenato!” pensai, mentre lei ricominciava a fare col culo, il gioco già conosciuto con la fica. Sentivo che il piacere saliva e mi concentrai per capire se anche lei stava godendo, ma mi tolse ogni dubbio, abbandonandosi ad una serie di gemiti, inframmezzati da un respiro fattosi pesante.“Dai, Marco! Dai! Vengo, Marco! È stupendo! Inonadami l’intestino di sborraaaaaa!”Ubbidì, involontariamente, a questo comando, riversando nelle sue viscere tre o quattro fiotti di sperma caldo. Rimanemmo così, lei sdraiata su di me, che continuava a baciarmi ed io che le carezzavo i capelli e non potevo non pensare che quella era la normalità che volevo.Poi, dopo un bel po’, lei si stese accanto a me, afferrò il cellulare, apri whatsapp e aggiunse il mio numero ad un gruppo chiamato noinoi, scattò una foto ed aggiunse questa didascalia, prima di inviarlo: “Anche Marcolino vi ha fatto cornuti! Auguri!” 
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