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La storia di Anna (cap. VI)
Data: 14/01/2019, Categorie: pissing, Autore: Pensionato
... volta mi trovai alla fine a possederla con tutta la mano che cominciai ad agitare sempre più velocemente fino a quando non sentii che stava raggiungendo l'orgasmo, e quindi la sfilai e mi posizionai davanti alla sua figa con la bocca aperta che ricevette un getto di liquido che mi fece mancare il respiro. Intanto mio marito comodamente seduto si era slacciato i pantaloni e si smanettava il pene attento, però, a non venire. Ora fu Sandra a prendere l'iniziativa, mi spogliò completamente, prese il dildo (quaranta centimetri di lunghezza per dieci o forse più di larghezza) e dopo averlo ben umettandolo di saliva me lo inserì un capo nella figa e un capo nel culo. Il cazzo di Giovi non era piccolo, ma niente a che vedere con quelle misure: lanciai un urlo di dolore che presto però si trasformò in un mugolio di piacere e mi ritrovai a pregarla di spingere più a fondo ed a muoversi velocemente. Alla fine mi sentii attraversata da una scossa elettrica che mi trapassò la figa, il culo e squirtai (neologismo) bagnando ed inondando tutto quello che mi circondava. Mentre Sandra ripuliva con la lingua l'arnese ci abbandonammo sudate ed ansanti sul letto, a quel punto vidi mio marito che si avvicinava con il pene eretto in mano e, dopo averci fatto avvicinare i visi, ci sborrò in faccia ed in bocca, ma non aveva finito e si liberò anche la vescica; non mi aspettavo questo gesto e rimasi a bocca chiusa, mentre Sandra ingoiava quello che sembrava essere per lei migliore del nettare degli ...
... dei (forza dell'esame!). Visto il mio rifiuto Giovi mi colpì con un manrovescio in pieno viso : “Devi bere puttana!” mi ringhiò, ma conoscendomi capì che doveva cambiare sistema “ Dai che come tutte le cose che sperimenti per la prima volta poi piacerà anche a te”. Certo non posso dire che Giovi non mi conoscesse, feci la faccio finta offesa ma mi apprestai a seguire i suoi ordini: mi fece sdraiare al centro della stanza e Sandra mi si accovacciò sopra allineando la sua figa con la la mia bocca; quando aprii gli occhi vidi le sue rosee labbra della figa gonfie di piacere a pochi centimetri dal mio viso: subito cercai la mia di figa con la mano e con la punta della lingua cominciai ad allargarle le grandi labbra: cominciò a dimenarsi sfregando la figa sulla mia faccia, chiusi gli occhi e mi feci trasportare in quello che mi sembrava un paradiso in terra e mentre avevo l'ennesimo orgasmo della serata lei venne sul mio viso: questa volta aprii la bocca e ricevetti prima il suo orgasmo e poi il flotto della sua urina calda e salina che ingoiai per quanto mi fu possibile. Ma le sorprese non erano finite: dalla porta vidi entrare il padre di Giovi con la patta sbottonata da cui usciva un arnese non grandissimo ma gonfio, già sapevo di cosa. Si avvicinò, il figlio amorevolmente lo aiutò ad inginocchiarsi accanto a me che ero ancora distesa e tutta bagnata degli umori di Sandra. “Fallo contento; è tanto che ci guarda e vuole partecipare a modo suo”. Mi sentii offesa ma vedendo lo ...