Come depravare una vergine 2
Data: 16/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Amoledonne
... favolosa, e sei mia! La guardo felice e sfinita da quell'ora di sesso meraviglioso! Lei accende due sigarette e me ne passa una: fumiamo guardandoci in silenzio, poi Lelia mormora: che scopata, e ride felice! Io rido con lei e le mormoro: padrona, questo non era solo sesso…. o sbaglio? Lelia diventa seria, tira una boccata, emette il fumo, e mormora: non lo so, ma di sicuro non accetterò più che troie come Elena ti torturino o ti picchino! sono felice, la guardo e ridendo dico: certo che siamo due lesbiche da fine del mondo!! Lelia ride, come se si fosse liberata da pensieri cupi, e dice: hai ragione, ma per fortuna ci piace anche il cazzo! Ridiamo insieme, la guardo, spengo la sigaretta e la bacio, poi dico: e ora? Lelia torna molto seria: e ora tutto prosegue come prima: amo mio marito e gli dirò quello che è successo, ma confermerò a lui, come ora confermo a te, che continueremo tutti i nostri giochi di sesso! di sicuro però io impedirò che qualche troia come Elena ti faccia impazzire di lussuria facendoti pensare di lasciarci! Sobbalzo sul letto: padrona, ma sei matta? non hai ancora capito che per la prima volta nella vita sento qualcosa di unico, bello, meraviglioso? sono tua, e per la prima volta sento qualcosa di più profondo delle depravazioni cui mi avete abituata! Lelia mi guarda e, con voce severa mi dice: ok, Ada, ma ricorda: tu resti la nostra troia e continuerai ad essere la nostra schiava oggetto dei nostri desideri più perversi! Le rispondo con dolcezza: si ...
... padrona, non chiedo null'altro che il tuo corpo, il tuo dominio, le tue torture, e il piacere di dare il mio corpo a te e a tuo marito! Ci baciamo di nuovo, poi Lelia mi ordina: ora vai al lavoro! obbedisco felice!... Arriva la sera, il padrone torna a casa e dopo cena sento che sta parlando con Lelia: le voci sembrano alterate! resto in cucina attendendo eventuali ordini! Dopo quasi un'ora Fausto mi chiama, e io corro in soggiorno. Il padrone mi guarda con severità: mia moglie mi ha parlato di un rapporto "particolare" con te! Voglio chiarire subito le cose tra noi tre! mi giro, guardo Lelia ma lei tiene gli occhi bassi. Il padrone continua: ora ci spoglieremo e andremo in camera di tortura: mia moglie ed io godremo torturandoti con i nostri attrezzi preferiti! Rabbrividisco: il padrone vuole che Lelia senta per me solo il rapporto tra padrona e schiava, e vuole farmi sentire che solo quello sono: la loro schiava! Andiamo nella camera di tortura, Fausto mi lega alla tavola di legno corredata da ruote di trazione poste nei quattro angoli, poi ordina: Lelia, prendi le pinze, le tenaglie, i morsetti d'acciaio, la batteria elettrica, e fai bollire la cera in un pentolino! Mi guardo intorno atterrita: cerco lo sguardo di Lelia, ma lei continua a tenere gli occhi bassi e obbedisce in silenzio! Fausto mi guarda con rabbia e sussurra: cominceremo con i morsetti, troia!: me li stringe sui capezzoli, li lega alla batteria, e alza la leva: urlo torcendomi sulla tavola, soffro per la ...