Il tuo coinquilino (parte 4)
Data: 16/01/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Milla90
Passammo tutta la mattina a scopare come conigli. Le mie barriere si erano ormai infrante. Paolo aveva fatto crollare le mie difese. Continuavo a non sopportarlo, è ovvio, ma gli concedetti di avere il mio corpo per tutta la mattina. Il mio ragazzo a lavoro, ed io a letto col suo coinquilino. Mi scopò con tutta la forza che aveva dentro, e anche io mi presi le mie libertà cavalcandolo e tenendolo in bocca a mio piacimento. Alla fine era uno scambio di benefici, entrambi ci guadagnavamo ed entrambi provavamo gusto a sfruttare il corpo dell’altro. Avevamo cominciato alle 9 del mattino e all’una eravamo ancora nel letto mio e di Luca, con Paolo che mi sbatteva a pecora. Non mi chiedete quanti orgasmi ho avuto, non sono riuscita a contarli, quello che è certo e che dopo quella sessione ebbi male a camminare per due giorni interi.
Da allora fu un’escalation verso la lussuria. Mi ritrovai ad andare a dormire spessissimo a casa del mio ragazzo per farmi scopare la mattina dopo dal suo coinquilino. Mi facevo carina, indossavo biancheria provocante e giravo per casa semi svestita fino a quando Paolo non decideva di scoparmi. Quel ragazzo era insaziabile, non riuscivo a capire da dove prendesse tutte quelle energie.
Alcune notti poi, mentre io ero con Luca lo sentivo scoparsi altre ragazze in camera sua, e la mattina dopo gli concedevo di infilarlo anche dentro di me. Che male c’era? Io ero fidanzata con Luca, e Paolo era libero di fare quello che voleva, con chi voleva. Scopava ...
... talmente bene che non mi meravigliavo più che avesse tutte quelle ragazze che si davano il turno in camera sua. Il mio ragazzo non sospettava nulla, quando un bel giorno a momenti venivamo colti in flagranti.
Come di consueto la mattina Luca andò a lavoro per le otto e mezza, e alle otto e trentacinque Paolo era già con l’uccello dentro la mia bocca. Gli piaceva farmi stendere sul letto con la testa ai bordi del materasso, stare in piedi e cominciare ad entrare e ad uscire da dentro la mia bocca con il suo grosso uccello. A me non faceva impazzire, perché ogni volta mi lacrimavano gli occhi e rischiavo il soffocamento, ma ero disposta a tutto pur di gratificarlo e poi era comunque molto eccitante.
Dopo un numero imprecisato di orgasmi miei e suoi, ci riposammo. Mentre lui recuperava le forze disteso sul letto, mentre fumava una sigaretta, io lo cavalcavo seduta su di lui, dandogli le spalle. Mi muovevo lenta e con ritmo, era un momento di relax durante il quale solitamente riuscivo a venire un paio di volte mentre tenevo il suo palo di carne dentro di me.
Ad un certo punto, fortunatamente proprio durante uno di questi silenziosi momenti di “calma”, sentimmo bussare alla porta della camera.
- Chi è? – chiese Paolo sorpreso.
- Sono Luca idiota, posso entrare? –
- No! – gli rispose lui, scaraventandomi giù dal letto, - sono in compagnia –
- Ah capisco… - fece Luca da oltre la porta, - sono tornato a casa perché non penso di stare troppo bene. Beatrice è già ...