1. Miriam e l'istruttore di guida.


    Data: 18/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Grifone2

    Aveva più o meno vent’anni, era una bella ragazza Miriam. Castana, capelli lunghi e occhi che ti ci perdevi dentro. Era il 1982 e come tutte le ragazze era arrivato il momento di prendersi la patente. Già altre sue amiche si erano iscritte ad una scuola guida e qualcuna aveva già il foglio rosa e aveva iniziato a guidare.
    
    L’idea di indipendenza e la voglia di crescere la spinsero ad iscriversi. Era emozionata ed euforica la prima volta. Le lezioni teoriche non la spaventavano, piuttosto era la pratica che la impauriva un po’, non sapeva proprio da dove iniziare.
    
    Era arrivato il momento di fare la prima guida con l’istruttore. Era Giovanni, un signore brizzolato, di trent’anni più grande di lei che le sembrava avesse molta esperienza. Portava spesso dei pantaloni stretti con sopra una leggera pancia. Le prime sere alla scuola guida Miriam lo aveva notato ed essendo quasi sempre seduta davanti, aveva visto che quei jeans erano davvero troppo stretti. Facendo finta di niente i suoi occhi erano attratti dalla sua patta dalla quale si intravedeva quel rigonfiamento che hanno gli uomini. Doveva avere proprio un bell’attrezzo.
    
    Dei grandi non ne aveva mai visti bene. Tutti cazzetti di bambini e dei cugini.
    
    Per la verità aveva già visto un uomo nudo ed era stato suo padre quando passando davanti al bagno lui era a far pipì con la porta socchiusa. Ebbe paura di essere vista, aveva forse quindici anni, e scappò subito via. Un pomeriggio d’estate rientrò a casa prima del ...
    ... previsto. Non stava bene e la sua compagna di classe la riaccompagnò in autobus. Non fece rumore ma sentì subito che c’era qualcosa di strano. Dalla stanza da letto sentiva uno strano fruscio. Si mise accostata dietro alla porta del salone e vide passare suo padre nel corridoio. Era nudo e con tutto in vista. Aveva un cazzo penzolante, lo stesso che da bambina aveva visto in bagno. Ma stavolta non si sarebbe fatta scappare occasione di osservarlo meglio. Si nascose e trattenne il fiato mentre la curiosità le stava facendo girare il cervello a mille giri.
    
    La porta della camera da letto era aperta e pian piano Miriam si avvicinò con il cuore in gola. La voglia di guardare suo padre era irrefrenabile. Lo vide in piedi con sua madre attaccata a lui proprio sul cazzo che adesso però era dritto e puntava verso l’alto. Sua madre lo faceva sparire e ricomparire dentro la bocca un po’ rumorosamente, come se stesse risucchiando qualcosa di buono da mangiare. Lui tratteneva dei lamenti, almeno così le sembrò, e chiudeva gli occhi stringendo le labbra, ma non stava soffrendo, anzi. Poi lui si staccò lentamente e la fece distendere sul letto proprio di fronte. Vide nitida la fica rosa di sua madre dischiudersi tra umori di miele. Suo padre le si mise sopra e piegandosi su di lei le infilò il cazzo dentro senza difficoltà. Lei subito emise un lamento, tanto che ebbe un sussulto, ma poi si trasformò in qualcosa di piacevole che non aveva mai sentito prima d’ora. Miriam adesso si era spostata ...
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