Miriam e l'istruttore di guida.
Data: 18/01/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Grifone2
... sborra che alcune sue amiche le avevano detto uscisse dal cazzo degli uomini. Doveva avere delle proprietà fenomenali se riusciva a dare tutto questo piacere.
Così in silenzio e con la fica in fiamme, andò nella sua camera a cambiarsi, convinta di dover procurarsi anche lei un po’ di succo d’uomo e di piacere. Prima possibile. Ci pensò e ci ripensò, e una mezza idea le venne in mente.
Tutto proseguì in famiglia come sempre ma solo in apparenza. Miriam osservava i suoi genitori con occhi diversi, li rivedeva nudi in quegli atteggiamenti che mai avrebbe immaginato prima ma che ora conosceva, e non riusciva più a togliersi dalla mente per tornare indietro, quelle scene, quei corpi, quei gemiti di piacere, quegli odori che dalla stanza erano arrivati fino a lei, nascosta ad osservarli. Solo a pensarci la facevano eccitare.
Sua madre le parlava e ripensava a quell’urlo e alla sua fica pelosa sborrata, aperta come un fiore pieno di miele. Anche a suo padre oramai, quando poteva di soppiatto, gli osservava il pacco che spesso era piuttosto evidente dovendo contenere tutta quella roba.
Il giovedì pomeriggio Miriam avrebbe avuto le prime lezioni di guida con l’istruttore. Giovanni, dopo la lezione di teoria le disse che era pronto per la terza guida. Salirono in macchina, una fiat ritmo. Subito Lui le disse che bisognava abituarsi a mettere prima le cinture di sicurezza. Così Miriam provò ancora una volta ad agganciarsi ma la cintura si bloccò la primo tentativo di ...
... estrarla dall’alloggiamento. Ovviamente Miriam sapeva che tirandola di scatto si sarebbe incastrata. Giovanni piegandosi verso di lei per aiutarla urtò il cambio su cui poggiava la mano di Miriam. Il suo uccello gli si posò proprio sopra e, visto che lei non si ritraeva, indugiò strusciandosi qualche istante oltre il dovuto con indifferenza. Miriam ne approfittò per sporgersi con il seno abbondante leggermente in avanti, come per agevolare la manovra, e Giovanni si ritrovò pure con quel magnifico spettacolo sotto agli occhi.
Il cazzo gli stava crescendo ma agganciata la cintura partirono. Messa in moto, frizione, marcia, freno a mano e acceleratore. Miriam, si era messa comoda sul sedile. La sua minigonna le era salita quasi all’inguine e dall’altra parte il cazzo di Giovanni stentava a rimanere al proprio posto, non sapendolo come gestirlo in modo più disinvolto possibile.
In qualche modo arrivarono in una stradina di campagna vicino Perugia. C’era un angolo dove far manovra e si fermarono. Alberi tutt’attorno che sembrava l’ideale per osservare il panorama.
-“ Signorina, fermiamoci un attimo qui per fare il punto della situazione e far raffreddare il motore”, gli disse Giovanni con una scusa evidente mentre tentava di spiegarle qualcosa sulla tecnica di guida. Miriam a questo punto prese il coraggio a due mani e anche qualcos’altro.
-“Forse è perché ho guidato, ma sento davvero molto caldo, non crede signor Giovanni?” disse Miriam sbottonandosi tre bottoni della ...