1. Miriam e l'istruttore di guida.


    Data: 18/01/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Grifone2

    ... giacchetta leggera di cotone. I seni divennero ancora più evidenti e sembravano volersi liberare del reggiseno pure di una taglia più piccola.
    
    “ Apriamo le portiere, lei si metta comoda mentre io vado a fare un goccio di pipì. Mi scusi, non ce la faccio a trattenermi. Qui non mi vedrà nessuno”.
    
    Miriam fece solo un gesto, come per dirgli di sì, e lui scese allontanandosi di qualche passo. Un getto di pipì disegnò per aria un arco che terminò sulle foglie facendo uno scroscio come di pioggia. Ovviamente Miriam dagli specchietti stava osservando con attenzione quella scena. E in quel minuto di tempo si scostò leggermente gli slip e se li strinse sul davanti in modo che i peli si vedessero un po’ di più così come una parte dell’inguine. Tirò fuori ancora di più uno dei seni tanto che un respiro sarebbe bastato a farlo balzare fuori dalla sua costrizione.
    
    Quando Giovanni tornò in macchina si accorse subito del cambiamento e se con la pisciata era riuscito un po’ a calmare l’esuberanza del suo uccello adesso proprio lui tornò rinvigorito più di prima, tanto che quasi gli uscì fori dai pantaloni avendo lasciato la patta aperta. Si guardarono negli occhi e Miriam, con la prontezza che a volte riusciva a mostrare quando voleva ottenere qualcosa, non si lasciò sfuggire l’occasione; senza dire nulla allungò la mano e gli tirò fuori il pisello. Saltò fuori con un balzo come se avesse avuto una molla dentro. Era bello e rosa, dalla cappella più rossa, un po’ peloso come quello ...
    ... di suo padre. Uno spettacolo. Sobbalzava teso nel vuoto a pochi centimetri dal volto. Così Giovanni la sospinse per la nuca, con una carezza, ad avvicinarsi e trovandoselo oramai alle porte delle sue labbra ne sentì il profumo un po’ dolce e aspro, forse effetto della pipì. Allungò la lingua appena un po’ e la poggiò proprio sul buchetto in cima. Era caldo, leggermente appiccicoso. Lui spinse ancora lentamente, e la cappella le entrò un bocca. Era buono il suo sapore e quella carne viva non le dispiacque proprio quando se la sentì scivolare ancora più in gola. Giovanni sembrava guidare il gioco, vista l’inesperienza di Miriam; muoveva il bacino su e giù e il cazzo era diventato ancora più duro. Miriam a questo punto sentiva lo stesso calore di quel pomeriggio invadergli tutto il corpo. Si tolse gli slip e con una mano in fica iniziò a toccarsi il clitoride. Si accorse che era duro, era spuntato fuori come un fungo, e anche le labbra erano già bagnate di umori caldi. I seni grandi orami entrambi fuori e in vista, ondeggiavano avanti e indietro.
    
    Reclinati i sedili Giovanni la fece mettere su di lui a gambe larghe. Era la prima volta per tutto e sentire la punta di un cazzo sulla fica era da impazzire Adesso non erano dita ma un cazzo vero, come quello del padre. Lo sentiva tra le sue labbra della fica muoversi senza fatica già pieno dei suoi umori e lei stessa si abbassò sopra per sentirne ancora di più il contatto. Risalì e poi si riabbassò, più volte e sempre un po’ di più ...