1. Periodo di prova


    Data: 18/01/2019, Categorie: Sensazioni Etero Dominazione / BDSM Autore: ziadaniela, Fonte: RaccontiMilu

    “Le posso portare qualcosa? Un caffè?...”Lo osservo un po' inebetita. E' un bel ragazzo, elegante, intelligente e laureato eppure è lì in piedi come uno scemo in attesa di miei ordini.No, non potrebbe essere mio figlio e neanche mio nipote anche se, uno strano istinto materno, mi porta a guardarlo con severità. Nella sua apparente gentile domanda scorgo una nota insopportabile di piaggeria. Potrei chiedergli qualsiasi cosa e, probabilmente, acconsentirebbe con entusiasmo. Sento in lui il desiderio di entrare nelle “grazie” delle persone che possono decidere del suo futuro.Teresa, la collega più “sfacciata” (per non dire di peggio!!!), va raccontando che spesso gli chiede di massaggiargli la cervicale e che, addirittura, una volta si sia fatta anche fatta massaggiare i piedi. Dice che sia molto bravo, dolce e disponibile.Ma Teresa è un'esagerata e ormai più nessuno le crede (anche se, in più di un'occasione, è stata colta con le “mani in pasta”. La “pasta” del direttore, per l'esattezza!!!).Ho un moto interno di tristezza.Vorrei dirgli in faccia, urlandoglielo magari, di riprendersi la sua dignità, di contare sulle sue capacità e di non aver paura del futuro.Ma come posso farlo? Il presente lo ha relegato al ruolo di stagista, non remunerato, con la massima ambizione, forse, di ottenere un contratto temporaneo.Rivivo in un istante tutte le difficoltà che ho dovuto affrontare per affermarmi nel lavoro: i piccoli soprusi subiti, le gelosie delle colleghe, i ricatti. Il tutto, ...
    ... ovviamente, amplificato dalla mia condizione di donna.Non dovevi essere soltanto più brava, più efficiente, più determinata. Non bastava.Penso a tanti anni fa...Fu subito chiaro, il primo giorno di lavoro. Il datore di lavoro fu chiarissimo.Non solo voleva che i suoi dipendenti fossero estremamente puntuali, diligenti, professionali e disponibili a non “guardare l'orologio”.No, non bastava.Nel caso tu fossi una donna saresti dovuta anche essere vestita elegantemente, con gusto e, perché no, anche con un po' di malizia che a lui piaceva tanto.E me lo disse così, come fosse la cosa più naturale del mondo!!!“Domani la voglio vedere vestita da donna. Non questi abiti scuri. La giacca e i pantaloni li lasci agli uomini. Voi donne avete le gambe....ah ah ah....Voglio essere circondato da belle donne...sennò potrei assumere un uomo al posto suo...le pare???”Dio, che rabbia!!!Erano anni quelli in cui i termini “mobbing”, “stalking”, “molestie sessuali” nessuno sapeva cosa volessero dire.Le donne erano subordinate e basta.E se qualcuno in tram te lo appoggiava al sedere te ne stavi zitta per non fare la figura di merda.CHE RABBIA !!!Sono cresciuta in quegli anni. Non ci potevo fare niente!!! Ho cercato, al massimo, di difendermi come potevo. Ho resistito. Ma sono anche dovuta sottostare ad un clima culturale che vedeva, noi donne, più che capaci, semplici oggetti del desiderio.Mi ricordo di un pomeriggio invernale. Di tanti anni fa...L'orologio segna quasi l'orario di chiusura e il ...
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