1. Ana e le sue amiche - cap.7


    Data: 20/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: FrancoT

    “Tu hai avuto molte donne, vero?”, le chiese al mattino successivo Sandra durante la colazione. “Alcune”, le rispose Ana. “Quante?”. “Alcune. Non le ho mai contate. Certe più importanti e certe meno. Come tutte le persone, penso”. “Io ne ho avute sette. Te compresa. La prima è stata la mia amica del cuore, Elzara. Insieme a lei abbiamo scoperto cosa volesse dire essere diverse. Ci siamo amate. Molto. Ma, come potrai ben capire, la Polonia e le nostre famiglie non erano troppo aperte sull’argomento. Così una volta che ne abbiamo avuta la possibilità, siamo partite. Siamo state prima a Londra, dove lei penso viva tuttora, poi io sono scesa in questo paese”. Ana versò il caffè e avvertendo un pizzico di gelosia, chiese: ”E non siete più in contatto”. “No. Le cose tra di noi andavano bene a Cracovia. A diciassette anni ci amavano ed insieme scoprimmo cosa volesse dire essere omosessuali. Ma una volta giunte a Londra, la convivenza non fu facile. Non era una poesia come pensavamo prima di partire e le difficoltà fecero affossare il nostro rapporto. Dopo un primo periodo idilliaco le cose si guastarono. Alla fine Elzara trovò un’altra ragazza, così io feci i miei bagagli e me ne andai. “Capisco”, le disse Ana senza volerla interrompere. Sandra sorseggiò il caffè e poi proseguì. “Avevo diciannove anni e partii all’improvviso. Presi un volo di sola andata per Valencia e rimasi lì tre anni. Lì ebbi tre storie, poi per lavoro arrivai a Barcelona e qui le altre. Tu, invece?”. Ana le ...
    ... raccontò la propria storia e le proprie origini, ma non si dilungò troppo né sulle sue prime esperienze gay né sulle sue storie successive. Le disse di essere stata anche con degli uomini, ma di aver sempre capito che la sua sfera d’azione erano le donne. Sandra rimase stupita di questo fatto e glielo disse. “Ci sono momenti della vita in cui fai delle cose che precedentemente avresti rigettato” le spiegò Ana alludendo al periodo trascorso con Raoul “poi ce ne sono certi in cui ti lasci trascinare. Non sono momenti né giusti né sbagliati, sono momenti e basta”. “Sei una donna davvero affascinante e piena di lati nascosti che vorrei scoprire però lentamente. A partire dalle tue storie normali a quelle più trasgressive”, le disse Sandra. Poi posò la tazza, le si avvicinò e la baciò in bocca. Non si erano nemmeno lavate i denti una volta svegliate, ma nessuna delle due fece caso all’alito dell’altra ed in pochi attimi finirono aggrovigliate sul letto. “Non abbiamo molto tempo”, le disse Ana. “Sarà abbastanza” rispose Sandra baciandola sul collo per poi scendere lungo il suo corpo ed incunearsi tra le sue cosce. Fu una sveltina. Ana venne grazie alla bocca di Sandra e quest’ultima grazie alla mano dell’altra. Un veloce rapporto di venti minuti prima di vestirsi per andare al lavoro. Quando Ana fece scendere l’amica dalla macchina a 500 metri dall’ospedale, per evitare di essere viste, la osservò nello specchietto retrovisore mentre si allontanava. Era davvero un soggetto originale. ...
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