1. Il passato mi condiziona


    Data: 21/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: miriana

    ... abiti che avevo indosso, poi, presero a trapanarmi in ogni dove facendomi urlare di piacere, che io dissimulavo con espressioni ed urla di dolore. Non appena uno dei membri si era liquefatto nella mia gola e abbandonato la mia faringe, avevo attratto a me le labbra di Tullio e le avevo baciate con ardore, tanto intensamente da non riuscire poi a trattenere il seme lasciato in essa dal membro precedente, il cui liquido scivolò nel mio stomaco dandomi una sensazione sensazionale, unitamente alla nuova linfa che mi trasmetteva la bocca di quell’adone che si fondeva in me sia col pene che con la lingua. Quando gli altri erano ormai tutti spossati, aveva continuato a usare il mio corpo con una lena indomabile. Mi aveva presa di dietro, davanti, sopra e alla spagnola, senza mai godere, anzi, dopo che i suoi accoliti erano usciti dalla macchina, aveva chiuso tutto, persino le portiere e aveva continuato ad amarmi, ma con dolcezza, carezzandomi, baciandomi sino a farmi mancare il respiro, oltre a farmi scendere le lacrime, di piacere, ma anche di gioia. Una gioia improvvisa, che escluse tutti dalla mia mente lasciando soltanto lui, al quale mi dedicai con amore. “ Ora lasciami fare baby. Voglio farti venire come mai sei venuto prima, con un’altra donna ” gli sussurrai, mordicchiandogli il lobo dell’orecchio, prima di congiungere le mani sul suo membro, inginocchiata come se stessi pregando, segandolo, mentre ad ogni sali e scendi, mi piegavo sul suo uccello prendendolo in bocca come ...
    ... se fosse un’ostia. Un metodo che ebbe solo l’effetto di indurirlo ulteriormente, senza fargli raggiungere l’apice del piacere. “ Se vuoi fare godere un uomo che resiste, devi prenderglielo in bocca fino a raggiungere i testicoli … ” mi aveva consigliata Marco, il mio incestuoso fratellino. Fino ad allora ne avevo già succhiati alcuni, e anche in modo profondo, senza mai esagerare però, visto che dopo un certo limite mi veniva da vomitare. Con Tullio però, dovevo superarmi e lasciarlo scendere dentro me fino a soffocare, e se fosse stato necessario, farlo venire a tutti i costi. I primi attimi, furono terribili. In certi momenti, dovevo fermarmi per poi ricominciare e prenderne un mm. in più, rispettando anche la circonferenza del suo glande, appena più piccolo di un uovo sodo. Ci misi parecchio a ingoiarlo tutto, disturbata dalla sua folta peluria che s’inseriva fra le mie labbra, ma alla fine fui premiata da una valanga di sperma bollente che scivolò lungo tutta la mia colonna digerente, esaltando al parossismo la mia eccitazione ed il conseguente stratosferico orgasmo. Per un qualche attimo, Tullio rimase in silenzio e con gli occhi chiusi, poi, carezzandomi il viso: “ Ora, mandiamo via i ragazzi, raggiungiamo la mia auto, che è parcheggiata dall’altro lato del parco, andiamo a casa mia e continuiamo a fare più comodamente l’amore, se ti va … ” mi propose, come se fosse la cosa più naturale del mondo. “ Secondo te, io dovrei seguire uno dei miei stupratori e lasciare il mio ...
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