Il passato mi condiziona
Data: 21/01/2019,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: miriana
... nemmeno il tempo per detergermi da tutti i residui di piacere che il branco aveva depositato dentro e fuori di me. “ Profumi di sesso … ! ” mi aveva detto “ e a me vai bene così, non preoccuparti ”. Ero così eccitata da non riuscire a ricambiare le sue attenzioni. Urlavo di piacere e godevo di continuo, arpeggiata dalla sua lingua, dalle dita e poi dal suo stupendo arnese, arzillo come se fosse stato una biscia arrapata. Il momento d’estasi più intenso, fu quando, dopo avermi titillato a lungo il clitoride con la lingua, si unì a me col membro temperato dai preliminari, penetrandomi lentamente ma profondamente, sino a riempire completamente lo spazio che, dalle grandi labbra, giunge fino all’utero, con l’ausilio dei suoi testicoli che sferzavano violentemente i miei glutei . La notte, finì alle sette del mattino dopo, praticamente quando entrambi sprofondammo in un sonno, a dir poco, comatoso. Il risveglio, verso sera, fu particolarmente delizioso. Tullio, aveva accostato alle mie narici una brioches appena sfornata e un latte caldo profumato dal miele, che io ingurgitai affamata, rischiando di scottarmi la lingua. “ Più tardi, se ti va, andiamo fuori a cena, Miriana ” mi propose, mentre s’ infilava sotto le lenzuola e mi carezzava il corpo con le mani, ma soprattutto col pene, che sfregava sulle mie natiche nel chiarissimo intento di avvalersi di quella richiesta fatta quando eravamo ancora nel parco dello stupro. Dopo avermi eccitata per lungo tempo mi aveva infilato un ...
... cuscino sotto la pancia, arcuando il mio sedere all’altezza del suo membro e, con molto impeto, mi aveva penetrata fino in fondo creandomi un briciolo di dolore iniziale ma seguito dal più intenso e sublime piacere che io avessi mai provato in quella posizione. “ Prenderti da dietro, tesoro, mi fa sentire padrone del tuo corpo, come se tu fossi mia schiava. E’ una sensazione che mi esalta, che mi stimola in tale modo da farmi desiderare davvero che tu diventi mia, a tutti gli effetti ”. --- “ Lo sono stata, fino a questo momento, non credi? ” risposi, fingendo di non capire l’essenza del suo discorso. “ Certo, solo fisicamente però. Io mi riferisco alla tua volontà, oltre che al tuo corpo ” proseguì, senza smettere di cavalcarmi come se fossi stata una giumenta. Dopo avermi messo entrambi gli indici agli angoli della bocca, a mo di briglie, e sollevato il viso, ad ogni affondo del suo membro, le dita, simili al morso dei cavalli, mi strattonavano forte le labbra come per indicarmi la direzione da prendere con il capo. “ Mi manca solo il paraocchi, per essere uguale ad una puledra ” pensai, eccitandomi per quella sottomissione iniziale, di cui, già godevo. Come se mi avesse letto nel pensiero, Tullio tolse una fodera da un cuscino e me l’infilò in testa, poi presi gli estremi laterali li legò fra di loro per poi usare il nodo per strattonarmi il capo come fossi una cavalla da rodeo. Non posso dire se quella fu la ragione che mi stimolò l’orgasmo più lungo che io abbia mai avuto ...