1. Era bionda, bella e scopava da dea


    Data: 21/01/2019, Categorie: Etero Autore: brunoo, Fonte: Annunci69

    ERA BIONDA, BELLA E SCOPAVA DA DEA
    
    Erano già trascorsi almeno venti minuti da quando era giunto all’appuntamento.
    
    Impaziente, la stava aspettando con le braccia appoggiate sul davanzale della finestra socchiusa, sbirciando la strada alla ricerca dei suoi passi.
    
    Stando dietro le imposte socchiuse della finestra, l’uccello già turgido, al solo suo pensiero stava diventando sempre più duro.
    
    Finalmente la vide avanzare a passi svelti lungo il marciapiede con lo sguardo rivolto all’insù per essere sicura di essere vista.
    
    Era ormai primavera, vestiva un paio di pantaloni blu con sopra una camicetta bianca aperta sul collo adornato da una collana di corallo rosso, come il colore della maglia che portava appoggiata sulla spalle.
    
    Tutti gli uomini che incrociava sul marciapiede si voltavano per osservare le sue movenze.
    
    L’incedere dei passi svelti le faceva sobbalzare vistosamente anche le punte dei seni, rendendola ancora più sensuale.
    
    Voleva trovare il portone aperto, per non perdere tempo a suonare il campanello e, soprattutto, per non rischiare di essere vista da un conoscente che si trovasse a passare di là.
    
    Svelta spinse il portone, che con un tonfo sordo le si richiuse dietro, mentre già cominciava a salire le scale ardente di desiderio.
    
    Allora lui si scostò dalla finestra, raggiunse la porta dell'appartamento, l’aprì lasciandola accostata, finì di spogliarsi restando completamente nudo ad aspettarla nella penombra dell’ingresso. Quando lei entrò ...
    ... i due corpi erano già avvinghiati.
    
    Lei stava ansimando per aver “volato” le scale, lui perché le stava infilando in bocca la lingua sinuosa, muovendola continuamente alla ricerca dei suoi confini estremi, dal palato alla gola.
    
    Lei fece scendere le sue mani lentamente lungo il corpo dell’uomo, carezzandogli la pelle, dalle spalle ai fianchi, giù fino a stringere il membro tra le mani che per il contatto diventò completamente rigido.
    
    Non resisteva, ancora vestita si inginocchiò davanti all’uomo e guardandolo fisso negli occhi gli strinse l’uccello con la mano destra, lo ingoiò completamente e cominciò a succhiarlo.
    
    Veniva continuamente risucchiato dalla bocca per riapparire, nuovamente, lucido e bagnato di saliva, rigido nel suo splendore rosato.
    
    Ogni due o tre ampi e lenti movimenti, con la punta della lingua la donna leccava la cappella che percuoteva con piccoli e nervosi colpetti, facendo piegare all’indietro, dal piacere, la testa dell’uomo.
    
    Poi continuando a bagnare l’uccello con la saliva lo faceva scorrere tra le labbra morbide, lungo tutta l’asta fino ai testicoli, che lei stuzzicava, come una gatta mordicchiandoli con le punte dei denti.
    
    Stava provando il piacere sottile di chi sa di procurare piacere. Infatti, stando con gli occhi fissi all’insù, cercava lo sguardo dell’uomo, godendo per il fatto che lui, stando in piedi, mostrava di avere le gambe tremanti.
    
    Ansimando l’uomo le stava riempiendo sempre più violentemente la bocca con il cazzo, ...
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