1. Eleonora 6


    Data: 22/01/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    ... eccitazione camminando sapendo che dietro di me lui mi stava radiografando il culo e con il terrore (non si sa perché) che si vedesse il portasigari tra le mie natiche.
    
    Appena raggiunsi un punto con una vegetazione un po’ più fitta mi sentii artigliare un braccio e trascinare in un cespuglio gigante che al netto dei rametti che mi toccavano dappertutto riusciva ad accoglierci entrambi riparandoci dal mondo esterno.
    
    Lui senza parlare mi aprì la camicetta rimanendo un attimo imbambolato alla vista delle mie mammelle turgide e grosse, ma dopo l’attimo di stupore, iniziò a brancicarle con bramosia ma anche con una certa sapienza stringendole dai lati verso l’interno dandomi un piacere bellissimo acuito dalla situazione irreale di essere sola con uno sconosciuto nel parco.
    
    Il massaggio alle tette durò qualche minuto durante il quale io, pur godendo moltissimo, smaniavo per vedere da vicino quella bestia enorme e bellissima.
    
    Finalmente decise di mostrarmela e, spingendomi sulle spalle per farmi inginocchiare, si aprì la cerniera e me lo poggiò sul viso coprendomele dal mento alla fronte.
    
    Io rimasi immobile con quel bazooka appoggiato come se fossi paralizzata dal terrore mentre invece mi stavo gustando odore calore levigatezza dimensioni e durezza!!
    
    Avrei potuto passare il pomeriggio immobile con quel bastone caldissimo appoggiato al viso, era stupendo e di una grossezza irreale, ne sentivo il peso sulla faccia.
    
    Lui saggiamente non si mosse e non parlò fin ...
    ... quando mi riscossi e iniziai a percorrere con la lingua tutta la maestosità di quell’attrezzo, compreso le due palle enormi che aveva alla base.
    
    Poi arrivai alla cappella e aprii la bocca al massimo, ma faticavo a farla entrare era enorme!!
    
    Mi facevano male le mascelle ma con uno sforzo ulteriore riuscii a imboccarla….che cappella incredibile!!!.
    
    La mia ricerca di cazzo iniziata qualche settimana prima era giunta al termine: quello non era un cazzo era “il” cazzo.
    
    Odorava di pulito ma si sentiva anche l’odore tipico di uccello che aveva imparato a riconoscere e ad amare dal momento in cui lo avevo assaggiato per la prima volta.
    
    Mi avventai su quel tronco con tutte le mie energie leccandolo accarezzandolo e, per quanto riuscivo, succhiandolo come una invasata.
    
    Massaggiavo l’asta possente con entrambe le mani che erano minuscole rispetto a quel batacchio che terminava con quella cappella mastodontica che mi slargava le labbra.
    
    Non so quanto durò quel pompino faticosissimo ma se non fosse venuto avrei proseguito fino a sera nonostante il dolore alle mascelle.
    
    Era in ginocchio e avevo la base del portasigari poggiata su un tallone e facevo dei piccoli movimenti in su e giù per massaggiarmi il buco del culo che pulsava in continuazione mentre le cosce si stringevano disperatamente a causa dell’eccitazione che mi stava letteralmente facendo impazzire.
    
    Se non avessi avuto paura di finire all’ospedale mi sarei fatta inculare lì nel parco…
    
    A un certo punto mi ...