Germoglio al femminile....parte prima
Data: 23/01/2019,
Categorie:
Trans
Autore: Annalise, Fonte: Annunci69
... Eva: Roberta e Samanta, bollenti e veraci proprio come lei. Roberta, 29 anni, conviveva con un uomo sui 55 anni a Roma ed era reduce da un matrimonio naufragato per le sue continue "scappatelle" con altri uomini; Aldo, l'uomo con cui conviveva, altro non era che uno di quelli con cui aveva tradito il marito e che, a sua volta, aveva lasciato moglie e figli per andare a vivere con lei. Samanta invece, 24 anni, studentessa di legge bisessuale, passava indistintamente da un uomo o una donna ad un altro/a. Le sorelle mi fecero il terzo grado facendomi anche domande piccanti sul nostro rapporto intimo. Indubbiamente le tre ragazze avevano ricevuto un'educazione piuttosto libertina e disinibita.
Ma che Eva fosse uno spirito libero me ne accorsi qualche mese più tardi, quando una sera, lamentandosi dell'ennesima restrizione lavorativa impostale dal suo titolare, mi disse che si sarebbe guardata in giro per valutare proposte diverse di lavoro. Al momento non diedi particolare attenzione alla cosa, anche perchè pensai che in ogni caso, pur cambiando lavoro, sarebbe rimasta in città, e invece un giorno di primavera mi arrivò con una proposta disarmante....
Durante uno dei lavori che stava eseguendo a Milano ha conosciuto, tramite amici, una donna sui 35 anni, Annalisa; una imprenditrice che aveva spostato il suo business in Marocco, precisamente a Marrakesch. Insieme ad una socia di nome Isabella si occupava di realizzare beauty farm, saloni di bellezza, saune ecc. anche e ...
... sopratutto all'interno di nuovi hotel in forte espansione e crescita. in più gestiva l'import-export di prodotti primari per l'industria della cosmesi, dall'Africa verso l'Europa. Il lavoro andava talmente bene che serviva loro una figura che gli seguisse i cantieri e la gestione dell'ufficio. Eva mi parlò entusiasticamente di Annalisa, della sua classe e della sua eleganza e di come l'avesse affascinata sia lei che la proposta fatta visto che lo stipendio sarebbe addirittura triplicato. il problema era che, se avesse accettato, avrebbe dovuto andare in Marocco entro un mese. Eva, di fatto, era già là con la testa e non vedeva altro, tanto che ci fu anche una breve discussione tra noi. Trovai un pò egoistico l'entusiasmo ed il trasporto verso quella proposta senza che ci fosse un minimo di riflessione sulla mia opinione e sul mio destino, in fondo io avevo ancora un lavoro qui e, in un modo o nell'altro, dipendevo da esso. Eva in una sfuriata che non avevo mai visto, mi rimproverò che non avevo ambizione e che se avessi voluto, potevo pure seccare in quel "postaccio di carte e marche da bollo". Ne rimasi male e per qualche giorno non ne parlammo più, finchè non mi spiazzò per la seconda volta: parlando con Annalisa, questa le aveva detto che pur di averla a Marrakesch come responsabile, sarebbe stata disposta ad assumere anche me con lo stesso stipendio che avevo a Milano. In fondo, anche in Marocco, esisteva la burocrazia e molti progetti necessitavano di un disegnatore. Al ...