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Iniziazione - 1
Data: 27/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad
... esclamò, allora, sorridendo e palpandomelo apertamente da sopra le mutandine – ma ce l’hai duro anche tu! Che bello… Dai, fammelo vedere.” “No, no.”, proruppi io, allontanando la mano dal suo cazzo e cercando di tirarmi indietro, come per difendermi. “Ma, dai, non fare lo sciocco. – mi trattenne lui, sorridendo - il mio lo hai visto, no? Che c’è ti vergogni a farmi vedere il tuo? Siamo fra maschi… e sei il mio fratellino, non devi vergognarti.” Cercai ancora di tirarmi indietro, ma Roberto mi stava ormai slacciando i pantaloncini, me li tirava giù assieme alle mutandine, esponendo alla luce un cazzetto trionfalmente e vergognosamente rigido! Mi sentivo imbarazzato: era la prima volta che qualcuno mi vedeva coi pantaloni calati, ma soprattutto mi sentivo inadeguato, avevo il terrore che Roberto scoppiasse a ridere, che mi prendesse in giro vedendolo così piccolo in confronto al suo. Ma lui me lo prese dolcemente con due dita. “Ehi, - esclamò con ammirazione – niente male… proprio niente male! Un pistolino di tutto rispetto per un adolescente.” Le sue parole mi calmarono un poco. La sua mano scese a carezzarmi le palle, dandomi una sensazione bellissima: era la prima che un’altra persona mi toccava in quei posti. “Perché non me lo prendi ancora? – mi disse Roberto – Mi piace la tua mano sull’uccello. Dai…” Questa volta non mi feci pregare e tornai a riafferrare il suo gambo turgido. “Toccami pure le palle…”, mormorò, avvicinandosi di più a ...
... me. Scesi con la mano e la infilai sotto l’elastico teso degli slip, trovandomi così a tastare una borsa morbida con dentro due ovuli duri. Lo sentii avere un brivido. Lo guardai incuriosito. Aveva gli occhi chiusi e un’espressione estatica sul volto. “Continua…”, bisbigliò con un soffio, sempre carezzandomi pure lui. Continuai a palpargli i coglioni sotto gli slip, ma dopo un po’ tornai a lisciargli il cazzo che si ergeva prepotente. Allora, lui prese il mio e fece un paio di volte su e giù. “Ti piace?”, mi chiese. Io accennai di sì con la testa: ero troppo emozionato per parlare. “Allora fallo tu col mio.” Così, strinsi quel bastone troppo grande per la mia mano e cominciai a fare su e giù. La grossa cappella si scopriva ogni volta che scendevo fino in fondo, e quando tornavo su si ricopriva tutta… era straordinario, ogni cosa aveva per me il sapore di una scoperta. Ben presto, Roberto mi strinse a sé con un braccio, mentre con l’altra mano mi carezzava lascivamente le cosce, il pube, la pancia, fino al petto, dappertutto. “Continua… oh… continua…” Lo sentivo palpitare e rabbrividire, lo sentivo gemere e ansimare. “Continua… non fermarti… continua… sei bellissimo…” All’improvviso si irrigidì, il suo cazzo si tese spasmodico fra le mie mani, quasi volesse urlare, e mentre Roberto mi stringeva fra le sue braccia convulsamente, mugolando, un fiotto sprizzò violentemente dalla boccuccia spalancata sulla punta, un fiotto biancastro, che si ...