1. C’era una volta in volo….


    Data: 28/01/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Quel_bravo_ragazzo

    ... Uno sguardo ed un sorriso ammiccanti conditi da una carezza appena dietro la spalla furono la risposta silenziosa della hostess.
    
    A causa dello champagne, della stanchezza accumulata o forse dell’atmosfera ormai rilassata, con sua enorme sorpresa si addormentò.
    
    Si destò dopo cinque ore abbondanti di volo stropicciandosi gli occhi. L’elitaria saletta di prima classe era completamente buia, unica fonte di luce lo schermino di fronte a lui che inquadrava la rotta, appena sotto la Groenlandia. Si domandò per quale motivo gli aerei dovevano fare quel giro del cazzo per andare a New York quando invece bastava andare dritto. Con spirito polemico si girò per chiederlo a Judith, ma…..
    
    Sussultò per la sorpresa, l’incredulità a ciò cui stava assistendo.
    
    "I sensi ci ingannano” – asserì Cartesio, celebre perdigiorno studiato da Lorenzo qualche decennio addietro, e forse aveva ragione. La vista gli trasmetteva immagini che non potevano essere reali: Jennifer era accovacciata tra le gambe di Judith, la quale teneva gli occhi socchiusi e mugolava come una gatta in calore. Con dedizione le stava leccando la fighetta oscenamente aperta, mentre con due dita entrava ed usciva dal suo buchetto sul retro e con l’altra mano cercava il suo seno attraverso il tailleur sbottonato.
    
    Ad un tratto Judith spalancò gli occhi, accorgendosi che il bel quadretto non era passato inosservato, e regalò a Lorenzo uno sguardo malizioso che oscillava tra l’estatico e il provocatorio.
    
    "Beh, che stai ...
    ... lì impalato? Aiutala a farmi godere!!” – gli ordinò leccandogli l’orecchio. Così Lorenzo, con il pisello che ormai non stava più nei pantaloni, iniziò a baciarla con trasporto. Poi le scostò i capelli biondissimi e con la lingua si dedicò al collo delicato come il sederino di un bambino dopo il bagnetto della mamma. Intanto accarezzava la testa di Jennifer spingendola sempre più contro il ventre di Judith.
    
    Ormai quello spazio ristretto non era sufficiente a contenere i corpi ed i desideri di tutti e tre, perciò Jennifer andò a controllare se almeno una delle logge per il riposo delle hostess fosse libera.
    
    "A metà dell’aereo, appena prima dell’ala e di quel panzone con la maglia di Bon Jovi c’è un piccolo vano nascosto da due tendine. Vi aspetto là, voi raggiungetemi ad intervalli di due minuti l’uno dall’altra.” – disse Jennifer, che fino ad allora non aveva proferito parola.
    
    Lorenzo attendeva il proprio turno, mentre il ritmo del suo cuore doppiava le lancette dei secondi. Si diresse verso la cuccetta che gli era stata indicata, scostò la tendina e…le trovò seminude che si leccavano la figa l’un l’altra in un acrobatico 69.
    
    “Tieni, questo è per te. Eri così arrabbiato per aver dimenticato i goldoni che lo hai detto anche nel sonno!” – disse Judith ridendo e mettendogli un preservativo in mano. – “Che fai lì impalato? Aspetti che te lo infili io? Guarda che sono impegnata…” – ed infatti dicendo così diede una sonora lappata alla intimità di Jennifer.
    
    Non aveva ...