1. Cecilia - Un fine settimana - Cap VII


    Data: 30/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: itamobydick

    - Capitolo 7 - Anche quel pomeriggio faceva caldo, fuori casa era tutto un cicalare, oltre a quello c'era solo il silenzio. Anche dentro faceva caldo, e tutti e due lo sentivano, reagendo però in modo diverso. Ludovico sudava due volte, una per il caldo e l'altra per la tensione. Era sconvolto da quello che stava succedendo: Cecilia, la ragazza che conosceva da sempre, di cui non avrebbe mai potuto pensar male, era cambiata radicalmente, in un modo inimmaginabile; lui ne era perso, ma non per amore, bensì per quel fuoco, quell'attrazione sessuale incredibile che non aveva mai sperimentato prima d'ora. Dopo quello che era successo, bastava vederla per raggiungere l'erezione; tutto di lei lo attraeva: i capelli, il viso, le mani, i fianchi, il seno, le gambe, i piedi, gli sguardi profondi, il suo respiro, la sua voce, ma anche la frutta con cui aveva giocato poco prima, la sua macchinina radiocomandata... Ogni cosa riconducibile a quella dea -o demonio?- era semplicemente straordinaria. Cecilia si preparava per il suo atto finale, per il momento di massimo divertimento: sì, sentiva il caldo, ma la cosa le piaceva, perchè rendeva tutto più intrigante. Si era spostata in sala, sulla poltrona, per rilassarsi un po', mentre dall'altra parte, in cucina, Ludovico sparecchiava la tavola. Dalla sala lei riusciva a vederlo, e sapeva benissimo che la cosa era reciproca: lui infatti, di tanto in tanto, la guardava con quello sguardo di animale in calore, e lei leggermente sorrideva, ma ...
    ... senza farsi vedere. Iniziò il suo piano: lentamente, si tolse la maglietta, rimanendo in reggiseno. "che caldo che fa" disse mentre si spogliava, attirando l'attenzione di Ludovico. Lui, appena alzò lo sguardo, si pietrificò. Non ci poteva credere, non poteva credere a quello che stava succedendo: vedeva l'oggetto del suo desiderio in tutto il suo splendore, con quelle spalle sensuali, quel seno marmoreo, e quei fianchi semplicemente perfetti. Iniziava ad eccitarsi. Lei era appagata da quel suo sguardo, si sentiva osservata, desiderata, amata... e la cosa le piaceva enormemente. Iniziò, con grande lentezza, a slacciarsi il bottone dei Jeans. Ludovico rimaneva immobile a guardarla, ancora una volta incapace di fare qualsiasi cosa, e con il membro che premeva sempre di più fra le sue mutande. Cecilia aprì i bottoni, uno dopo l'altro, con quelle sue mani lisce, dalle dita lunghe ed eleganti; iniziò quindi a sfilarsi i pantaloni, con una sensualità esagerata, ma allo stesso tempo naturale, che avrebbe fatto perdere la testa a qualsiasi uomo. Rimase in intimo, sulla poltrona, osservando Ludovico che la guardava immobile. "Cosa fai Ludovico?" gli chiese secca, con tono perentorio. I suoi occhi erano cambiati, non era più dolce: era diventata seria, cupa in volto, quasi arrabbiata mentre lo fissava. Non ricevendo risposta, si alzò in piedi di colpo: quel fisico scultoreo, appena coperto da quei fazzolettini di intimo che le rimanevano addosso, scosse ancora di più Ludovico, il quale ...
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