1. Cecilia - Un fine settimana - Cap VII


    Data: 30/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: itamobydick

    ... scomparso dalla bocca. Si divertiva enormemente nel dominare quel piccolo ragazzino, nell'averlo ai suoi piedi, nel poter fare di lui qualunque cosa. E poi, il modo in cui lui la adorava, lo sguardo ammaliato con cui la osservava, la faceva sentire l'unica vera Regina di quella casa. Le sue mani lisce abbassarono lentamente le sue mutande, facendo schizzare fuori il suo pene in erezione. Lei si mise a ridere, e guardandolo negli occhi gli diceva "Lo so cosa vuoi.". Strinse la mano attorno a quel membro turgido e caldissimo, iniziando a muoverla su e giù. Erano movimenti leggeri e soprattutto lentissimi, che facevano sospirare Ludovico. Lui non ci poteva nemmeno credere, guardava lei, così bella, davanti a lui, e quella mano, la mano di Cecilia, che teneva il suo pene e lo muoveva delicatamente. Era stordito, eccitato, confuso... mentre lei era lucidissima, e lo guardava cadere definitivamente nella sua trappola letale. Il sole li illuminava, nell'afa di quelle ore centrali, mentre il pene di Ludovico si avvicinava sempre di più al suo momento. Lei lo masturbava lentamente, senza cambiare minimamente la velocità, cosa che lui invece desiderava sempre di più. Voleva raggiungere quell'orgasmo che gli era stato così a lungo negato, voleva che lei accelerasse, almeno un po', un minimo per essere appagato. Sudava molto, era scosso da tremiti incontrollati,e continuava a guardare ossessivamente quella mano in movimento: perchè non accelerava? Perchè così piano? Cecilia lo aveva in ...
    ... pugno, mentre proseguiva lentamente il suo gioco. La mano lenta si muoveva, e lei sentiva quel pene duro e caldo che lanciava scossoni incontrollati, si irrigidiva a momenti, si allungava all'inverosimile, rossissimo; sapeva già che lo avrebbe fatto impazzire. Di colpo rallentò ulteriormente, aspettando la reazione di Ludovico. Lui era davvero al culmine dell'eccitazione, non avrebbe saputo resistere a quel desiderio completamente irrefrenabile, ma allo stesso tempo non riusciva a parlare davanti a Lei. Al suo rallentamento, però, iniziò a gemere come un cane. Non poteva fare altro, non riusciva a parlare, nè aveva il coraggio per farlo: davanti a lei, era alla stregua di un animale. Era il suo cagnolino. Cecilia allentò un po' la presa, senza però smettere di masturbarlo. Ludovico soffrì ancora più di prima, ormai non riusciva a ragionare, ed iniziò a muoversi, dando colpi di reni per assecondare il movimento di Cecilia. Lei allora, vedendo quella povera bestiola che si dimenava, rallentò ancora il ritmo fino a fermarsi, per potersi godere la scena di quel disperato che si muoveva convulsamente, per raggiungere un orgasmo che non avrebbe mai visto. La cosa la eccitava, moltissimo: Ludovico avrebbe potuto anche masturbarsi per conto suo, ma non lo avrebbe mai fatto. Questa, per lei, era la dimostrazione di averlo in pieno, totale possesso. Quanto le piaceva avere uno schiavo. "Cosa c'è, piccolo Ludo, non vuoi che smetta?" e con queste parole allontanò direttamente la mano. ...