Duro, Spietato, Bastardo
Data: 30/01/2019,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: ElisaSegreto
Ti incontro in una calda giornata di estate� non so cosa aspettarmi, ma non ne potevo più. Una lunga attesa, di anni, fin da quando adolescente scoprivo di essere sbagliata e diversa, di desiderare cose che non avrei dovuto desiderare.Una lunga attesa fatta di fantasie, di conoscenze virtuali e pericolose di porci e maniaci, di pedofili e viscidi.Una relazione breve e deludente, quando ho scoperto che la realtà è distante dalla fantasia come il cielo dal mare. Quando ho capito che immaginare era come gustare un profiterol che cola cioccolato e la realtà era come succhiare un pezzo di plastica.Ti incontro. Torno bambinetta, mi illudo che questa volta la realtà sia meno deludente, che in fondo si possa bruciare d�amore anche senza doverlo soltanto immaginare nel buio della mia camera, sola.Forse oggi capirò. Capirò chi sono, cosa sono. Ho il dubbio, che sia lesbica? Sono innamorata di una ragazza, forse il segreto stava tutto lì. Forse quando ti bacerò sentirò sapore di plastica e capirò dove stava l�errore.Finalmente ti incontro.Entro nella tua stanza e ti vedo, finalmente. Mi vergogno, arrossisco, il cuore batte come un tamburo. Ho paura di non piacerti, di essere troppo minuta, o troppo piatta. Fa caldo, indosso un paio di jeans cortissimi, le mie scarpette da tennis e le calzine bianche, una shirt minuta e sotto solo il reggiseno. Sono acqua e sapone, come piace a me, ho preferito non cammuffarmi, farmi veder come sono nella vita.Spalanco gli occhi, sei diverso. Sei ...
... alto e molto più muscoloso di come pensavo, dalle foto non si capiva. Sei a torso nudo, mi guardi e non parli. Poi ti slacci i jeans, sotto sei nudo. Lo vedo, pensavo che le foto lo ingrandissero, ma non è così. E� grande davvero, la mia precedente esperienza è ridicola, era solo un giocattolo� è grande, lo fisso ed ho paura, così scuro, le vene in rilievo. E� bagnato, cola roba bianca, ne scendono gocce.Finalmente parli, mi dici di spogliarmi, pronunci il mio nome. Sei glaciale, ansimi. Esito ma poi tolgo i jeans, la maglietta e le scarpette. Scuoti la testa, come seccato. Mi strappi il reggiseno e gli slip, mi fai male e mi stupisco della tua forza, la stoffa degli slip cede come carta.Sono nuda di fronte a te. Mi dici che non ci credevi, che pensavi non fossi vera, che fossi brutta, magari grassa. Che non pensavi che esistessero troie come me. Ho il cuore che scoppia, esplode, gli occhi fissi sul tuo viso, il petto peloso, poi più in basso. Puzzi di sudore.Mi afferri per i capelli, mi fai male, troppo. Capisco che sei così forte, potresti usarmi come un orsetto di peluche. Mi dico che ora mollerai la presa� non lo fai, mi fissi e sorridi, non ce la faccio più e mi lamento, provo a dirti di fare piano ma te ne freghi.Poi mi giri, mi sbatti sul letto a pancia in giù. Mi dici che adesso mi farai diventare donna, che mi apri in due e che non ci posso fare un cazzo. Non ci capisco niente, non è come mi aspettavo: un dialogo, una coca e un bacio, invece ...