1. Una vita da maestra


    Data: 30/01/2019, Categorie: Etero Autore: Anna la rosellina

    ... afferravo il suo cazzo duro e grosso e lo succhiavo con gioia fino a che il fiume di sborra mi riempiva la bocca, mi piaceva ora quel sapore e lo leccavo e succhiavo fino a prenderne ogni goccia. Io sapevo quel che facevano le persone a letto, una notte avevo visto mio padre fare l’ amore con mamma e avevo sentito i gemiti e i mugolii che mamma reprimeva per non svegliarci, cosi’, un giorno, la voglia divenne tanta e chiesi a mio zio di infilarmelo nella fica che ormai era desiderosa di essere riempita, ma lui non volle, mi disse che avrei sanguinato e che forse sarei stata male, era ancora presto per me aggiunse, il giorno sarebbe venuto ed allora se io avessi ancora voluto mi avrebbe penetrato con gioia. Per ora non voleva problemi e non voleva lasciar tracce rompendomela di brutto e sfondandomi con quel suo grosso affare e nemmeno voleva rischiare di mettermi incinta. Sentivo che anche lui mi desiderava enormemente, ero bella e giovane, ma temeva che andando oltre potesse scoppiare lo scandalo, inoltre lui voleva da me solo quei pompini con l’ingoio che la moglie, beghina e dal carattere pessimo , non voleva fargli anche se , a suo dire, era una donna che godeva enormemente del sesso coniugale. A lui piaceva raccontarmi del piacere che provava la moglie ,forse lo faceva per eccitarsi , mi raccontava di come lei quasi lo implorasse di chiavarla e indugiava a descrivermi la fica della zia dilatata e piena di sborra, gli piaceva raccontarmi di come la zia amasse fare le ...
    ... seghe alla “spagnola” facendolo sborrare fra le enormi tette che si ritrovava. Io non ho mai creduto che quella donna si privasse del piacere di succhiare l’uccello accontentandosi solo di godere con la fica, sospettavo che mio zio non mi dicesse la verita’ e mentisse solo per farmi impegnare seriamente con il mio lavoro di bocca. Io ero certa ,invece, che anche la zia fosse una brava succhiatrice. Infatti ricordavo che una volta,ero bambina, l’avevo accompagnata da un medico con il quale lei sembrava essere in amicizia, si erano appartati in uno stanzino attiguo mentre io aspettavo seduta davanti alla scrivania dello studio e una decina di minuti dopo ne erano usciti mentre lei si asciugava la bocca col suo solito fazzolettino profumato sistemandosi la gonna..ora potevo capire quello che era successo allora e sospettavo che il cazzone di mio zio, forse, non era sempre bastato a spegnere le voglie della mia giunonica zia e che qualche corno al consorte lo aveva certamente messo .. che dire ,forse le piaceva il sapore del succo di cazzo del medico e non il sapore di mio zio, tutto e’ possibile, e gli uomini, ho imparato ,non hanno tutti lo stesso sapore. Io ,intanto, avevo scoperto che mi piaceva bere lo sperma e pur se desideravo la penetrazione , spompinare mio zio mi piaceva e lui mi appagava abbastanza con la sua lingua e le sue dita. Il mio diciassettesimo compleanno segno’ una svolta nella mia famiglia, papa’ aveva trovato un lavoro serio! Riuscimmo cosi’ a lasciare il ...
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