1. Il nostro gioco


    Data: 30/01/2019, Categorie: Etero Autore: Corsaro85pd

    ... ballare!
    
    Scocciato acconsento, non era proprio quello che avevo in mente.
    
    Saliamo in macchina, tolgo dalla tasca della giacca le tue mutandine, te le porgo e dico: senza di queste non ti porto da nessuna parte!
    
    Le prendi, le lanci sul cruscotto e scoppi a ridere.
    
    Alzi la tua gamba destra appoggiando il piede sul sedile e aprendo l'altra gamba sfiori la mia mano appoggiata sul cambio.
    
    Non ti considero, prima e parto, seconda, terza e la macchina prende velocità.
    
    Ti arrendi, sai che quanto guido l'adrenalina mi scorre nelle vene, la mia mano scivola lenta dal tuo ginocchio fino al linguine.
    
    Non ti parlo, non ti guardo, ma il mio sorriso parla per me.
    
    Stai al gioco, apri le gambe spingendo il bacino in fuori, la gamba scivola sul cruscotto, vuoi essere accarezzata penso.
    
    La mia mano arriva sulla tua figa, ma non ho voglia di toccarti e la tolgo subito, schiacciando l'acceleratore la mia mano torna sul cambio.
    
    Le tue gambe restano lì aperte, so che non le chiuderai solo per non darmi soddisfazione.
    
    Mentre guido il mio sguardo è altrove, tu traffichi sul cellulare, ridi e commenti da sola.
    
    Mi diverte il tuo essere, le tue gambe sono ancora aperte sul cruscotto, mi chiedo quanto ancora possa andare avanti così.
    
    Sono combattuto tra l'idea di inchiodare qui e scoparti sul cofano o portarti a ballare e fare lo stronzo.
    
    Poi mi viene in mente ciò che ho rubato al ristorante, accellero si va a ballare.
    
    Con tono calmo senza lasciar trapelare ...
    ... le mie intenzioni ti dico: rivestiti per piacere siamo quasi arrivati!
    
    Posi il cellulare, senza rispondere ti infili le mutandine, ti siedi composta sul sedile, riprendi il cellulare in mano e continui a ridere persa nei tuoi pensieri.
    
    Il mio pensiero è uno solo e mi sta masturbando il cervello.
    
    Posteggio, mi giro verso di te dicendo: eccoci ci sono i miei amici, non sentirti in imbarazzo, non sanno nulla di te, se preferisci ti presento come un amica.
    
    Tu acconsenti, questa sera ti vuoi divertire senza pensare a nulla, fai per scendere ma ti fermo, mettendo una mano sulla tua gamba.
    
    Esclamo: ho una cosa per te!
    
    Il tuo sguardo è incuriosito, mi guardi e non capisci a cosa mi riferisco.
    
    Scendiamo dalla macchina, fai il giro e mi raggiungi, non ti do il tempo di avvicinarti che ti prendo per un braccio, ti sbatto sulla fiancata della macchina.
    
    Mi abbasso sulla tua figa e sposto con le dita le tue mutandine, ti lecco poco e veloce non come al solito, questo ti confonde.
    
    Metto una mano in tasca, un istante dopo senti scivolare nella tua figa un oggetto duro e freddo, lo spingo tutto dentro e rimetto a posto l elastico delle mutandine.
    
    Mi alzo dicendo: voglio che resti dov'è finché non te lo sfilero io più tardi, hai capito?
    
    Fai segno di si con la testa e ti lasci baciare, poi mi chiedi cos'è, rispondo: il dispenser del sapone, tranquilla ho lasciato una mancia!
    
    Ti bacio ancora e infilo un ginocchio tra le tue gambe spingendo verso l'alto, un ...
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