Il giovane commesso - 7
Data: 31/01/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
7. Il finale
La cosa andò avanti così per un po', con soddisfazione di tutti. Poi il padrone trovò un altro ragazzetto da inchiappettare e, gradualmente, lasciò Giacomo più libero di dedicarsi a colui che gli aveva rapito il cuore (oltre che il culetto).
Bruno, sempre più spesso, inventava scuse con la moglie per poter avere la serata libera da passare con il suo cucciolo. A volte, dopo aver fatto l'amore, andavano in qualche ristorantino intimo, dove riservavano loro un tavolo appartato e potevano così lasciarsi andare a qualche effusione; altre volte stavano in casa, dove il giovane, provetto cuoco, gli preparava deliziose cenette afrodisiache e dove dopo, queste volte, potevano dar sfogo alla loro passione carnale senza alcuna remora.
Il tempo non logorava il loro rapporto, anzi, si sentivano sempre più uniti, specie dopo il volontario allontanamento di Carlo. Sembravano sempre innamorati come due colombe, a dispetto della differenza di età, ma a letto si trasformavano in due animali, preda ed assalitore, dove era sempre il piccolo Giacomo a lasciarci le penne. Pardon, il culetto.
Una sera di queste, dopo circa quattro mesi che stavano assieme, forse avevano ecceduto in cibi piccanti. Bruno, alzatosi dalla tavola, prese per un braccio il ragazzo e lo strinse a sé, incollando la sua bocca a quella dell'altro, in un bacio da togliere il respiro. La lingua dell'uomo impegnò l'altra in un lungo duello che mescolò assieme le loro salive, con una passionalità che ...
... sembrava superare quella solita, che non era da poco.
Terminato il bacio, tenendolo sempre stretto, lo guardò fisso negli occhi, con intensità.
"Giacomo, io ti amo", disse. "Anch'io e sento di non poter più fare a meno di te", gli rispose l'altro. Da lì al letto il passo fu breve. Il percorso fu disseminato dei loro abiti cosicché arrivarono completamente nudi. L'uomo si sdraiò a gambe larghe, tenendosi in mano il cazzo già abbondantemente in tiro, offrendolo allo sguardo e alla brama del suo cucciolo. Era uno stupendo corpo virile, dai muscoli perfettamente tonici e proporzionati, senza eccessi da palestra, il tutto coperto dal pelo brizzolato che, nei punti dove era più abbondante, cioè sul petto ed il pube, era completamente riccio.
Il suo ragazzo rimase per un po' estasiato da quella visione. Quell'uomo, in attesa con gli occhi chiusi, era il SUO uomo. Non perse altro tempo e subito, accovacciatoglisi tra le gambe, cominciò a leccare dapprima l'interno delle cosce. Il profumo di maschio che c'era lo inebriava e gli fece subito perdere la testa. Passò ai grossi coglioni, anch'essi coperti di pelo che pettinò con la sua lingua ed abbondante saliva.
"Mmmmm... si... si...", sentì gemere. "Si... così... così... siiiii". Sapeva quello che gli piaceva. Sapeva in quali punti soffermarsi. Ormai lo conosceva bene. Dell'odore ne aveva piene le narici, del sapore la bocca quando la lingua, molto lentamente, salì lungo la durissima asta, ormai al massimo della sua turgidità. ...