Dal parco a casa del prof: la nascita di alessia
Data: 01/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PinoDell99
Il sabato finalmente arrivò. Avevo un appuntamento con Claudio, il maschio con il quale avevo fatto sesso qualche giorno prima nel bosco di Capodimonte. Aveva promesso che sarebbe passato con la sua auto alle 5 del pomeriggio. Io lo aspettavo all’ingresso del parco. I giorni erano passati molto in fretta ed il ricordo del suo cazzo, e dell’orgasmo che aveva scatenato in me, non mi aveva abbandonato, nemmeno per un istante. Il nostro primo incontro era avvenuto grazie ad un autobus affollato. Adesso aspettavo di rivederlo con una strana sensazione che non riuscivo a definire; avevo passato le ore del pomeriggio a decidere cosa indossare. Mi sentivo un adolescente al suo primo appuntamento solo che con la persona che aspettavo avevamo, appena 3 giorni prima, fatto sesso in modo stupendo. Non conoscevo che il suo nome ed il suo cazzo, che avevo gustato nella mia bocca e che mi aveva fatto godere così tanto quando mi aveva inculato con forza. Nonostante questi magnifici ricordi avevo la sensazione di star facendo qualcosa di proibito, vista l’età della persona che stavo aspettando che poteva senz’altro essere quella di mio Padre, e, allo stesso tempo, temevo di incontrare qualcuno che mi potesse vedere mentre salivo a bordo della sua auto. Ero impaziente, guardai l’orologio e mi accorsi che erano già passate le 5 da pochi minuti. Mi specchiai in un finestrino di un’auto in sosta.
Avevo indossato una maglietta attillata, un po’ corta in vita, una camicia che portavo ...
... sbottonata, jeans aderenti a vita bassa e scarpe da ginnastica bianche. I minuti passavano e la mia inquietudine aumentava. Mi guardavo intorno ed osservavo tutte le auto che transitavano cercando di individuare il conducente. Dopo qualche minuto, mentre guardavo nella direzione opposta, un leggero suono di clacson attirò la mia attenzione e, girandomi verso il suono, vidi un’auto accostata al marciapiede opposto, con Claudio alla guida. Aveva il finestrino aperto, mi sorrise quando guardai nella sua direzione. Senza aspettare un suo cenno, mi decisi ad attraversare la strada e raggiunsi la sua auto mentre lui mi teneva lo sportello aperto. Appena entrato in auto, fui colpito dal suo aspetto che sembrava diverso. Indossava una polo bianca che faceva risaltare la sua carnagione scura. “Ciao, sei bellissimo” mi disse. “Mi spiace per il ritardo, aspettavi da molto?”. “No, in verità ero arrivato da dieci minuti”. “Anche tu sei molto bello, sembri diverso” mi venne da dire. “In che senso diverso?”. “Forse dipende dai vestiti, l’altra volta eri più elegante, oggi sei più sportivo”. Notai che indossava dei jeans e delle scarpe di camoscio senza calzini. Guidava in maniera rilassata, girandosi ogni tanto per guardarmi. Notai che andava verso il centro storico della città e, chiacchierando, mi disse di essere un insegnante in un liceo. Mi chiese se frequentavo l’università ed io gli raccontai dei miei studi. All’improvviso mi chiese se mi era piaciuto fare sesso con lui e se avevo pensato a lui ...