Calabria (3)
Data: 04/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... lui e poi di nuovo estrae il cazzo.
Solo dopo cinque o sei volte Fabio smette di urlare e comincia a lapparmi il buco: forse sta cominciando a godere. Mi sollevo un po’ e mi volto a guardarlo, mentre viene ancora sballottato dai colpi di Enrico. Ha il viso stravolto e paonazzo e sorride quasi come un ubriaco: indubbiamente sta godendo! Allora smonto dal suo corpicino e mi inginocchio dietro di lui: voglio osservarlo bene mentre il suo orgasmo si sviluppa.
Enrico gli afferra i fianchi e lo dilania dentro, ma lui, ansimando, chiede sempre più cazzo. D’improvviso fa una smorfia e mi guarda impaurito: il piacere sta per esplodere, ma non sa gestirlo. Trema e si aggrappa alle mie cosce, come se cercasse aiuto. Stavolta, però, io non faccio e non gli dico nulla: ormai ha imboccato una strada senza ritorno e gli affondi di Enrico non gli permettono certo di trattenere il godimento che sta per esplodergli dentro. Poi, una convulsione e la sua schiena si inarca e il suo busto si solleva verso Enrico che, abbassando la testa, gli addenta un capezzolo. Un altro spasmo: le braccia avvinghiano il gigantone e le unghie si piantano nella sue spalle. Il bacino di Fabio sbatte convulsamente contro il ventre di Enrico e, poi, un terzo spasmo e la testa del piccoletto si reclina e la bocca si spalanca. Sbava e le sue pupille ...
... rientrano nelle orbite, ma Enrico non smette di percuoterlo dentro. Si riprende e inspira forte. Una smorfia di Enrico mi avverte della contrazione dello sfintere di Fabio.
“In bocca, in bocca!”, faccio in tempo a dire e il gigantone strappa via il suo cazzo dalle viscere del ragazzino e, risalendo lungo il suo corpo, gli pianta la verga tra le fauci. Fabio si aggrappa a quella con entrambe le mani e la masturba e la succhia energicamente, mentre il suo bacino sbatte ancora contro la sabbia.
Pochi secondi ed Enrico comincia a svuotarsi le palle. “Tutto! Bevi tutto!”, ordino a Fabio, ed il suo gozzo risale ritmicamente nella gola, mentre inghiotte fino all’ultima goccia di sborra.
Enrico, sudato e spompato, mi bacia appassionatamente. Poi sibila: “Cazzo! Che scopata!”.
Improvvisamente, un urlo poco distante mi ricorda che anche Pino ha un mazza piantata in corpo. Mi volto ed è già preso dall’orgasmo. I suoi occhi mi cercano: vuole che lo guardi mentre gode come una gran vacca.
Knut lo sta squartando ed entrambi sono scossi dal godimento. Della crema bianca spunta dall’anello di Pino: il tedesco sta sborrando e Pino è sudato fradicio e si contorce, sulla sabbia ormai, perché il telo è sprofondato e non si vede che qualche lembo.
Knut si svuota i lombi e si abbandona pesantemente sul corpo del suo amante..