1. Gli slavi del supermercato


    Data: 05/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: maialazzo, Fonte: Annunci69

    La scorsa estate, uscendo dal lavoro, mi resi conto che non avevo niente da preparare per cena, e mio marito e mio figlio di 12 anni sono abbastanza esigenti, quindi non potevo riscaldare qualche avanzo che avevo nel frigo; mi sarei dovuta fermare a prendere qualcosa. Ragionando su cosa comprare, inevitabilmente i miei pensieri andarono alla nostra situazione economica che, come per molte famiglie italiane in questo periodo, non è certo rosea. Fino a un paio di anni fa non avevo bisogno di lavorare, poi la crisi, e rieccomi qui a cucire vestiti per otto ore al giorno.
    
    Decisi di fermarmi al supermercato più piccolo davanti a cui passavo per tornare a casa, e non al solito maxi store, per risparmiare tempo. C'ero già stata alcune volte, e sapevo che era molto più facile trovare posto a quell'ora nel parcheggio contiguo, anche se esterno al supermercato, a cui si accedeva direttamente da una piccola e ripida scalinata in cemento. Infatti avevo ragione, c'erano solo altre due auto. Parcheggiai in fretta, presi la borsa e scesi di corsa con il vestitino blu a fiori bianchi che svolazzava sopra il ginocchio, lasciando scorgere le mie cosce sode, anche se un po' tondette. L'unico vantaggio ad essere tornata a lavorare, oltre i soldi, è che almeno posso vestirmi bene: spesso prendo i vestiti non venuti beni, li risistemo e li adatto ai miei gusti, come questo, che, con le sue spalline, mette in bella mostra il mio generoso davanzale, la parte del corpo di cui sono più fiera. ...
    ... Non sono una ragazzina, vado per la quarantina e sono un po' rotondetta, ma bella soda: insomma, qualche complimento ancora lo ricevo!
    
    Mi avviai per la scalinata e notai che c'erano tre persone sedute sul muretto ai piedi della scalinata, con le gambe ciondolanti nel vuoto si stavano passando una bottigliona di birra: erano sicuramente slavi, o albanesi, o giù di lì. Uno era anziano e magrissimo, l'altro era giovane e abbastanza ciccio e l'ultimo era il classico zingaro con i capelli ricci e lunghi e i pantaloni azzurri di una tuta da ginnastica. Tutti e tre erano in canottiera, tutti e tre sembravano sporchi; il ragazzo paffuto aveva un paio di pantaloncini grigi e le infradito. Forse attratto dalle grazie che mostravo o forse solo per raccattare qualche soldo, lo zingaro con i pantaloni blu mi venne incontro dicendomi cose come:
    
    - "Bella signora! Aspetta bella signora!"
    
    Non avevo nessuna intenzione di aspettarlo, ma lui, agile e veloce, mi si mise davanti e iniziò a camminare all'indietro parlandomi e guardandomi, un po' negli occhi, ma per lo più le tette.
    
    - "Bella signora, poche signore belle come te! Guarda cosa tu mi fai! Tu belle tette, bella tutta"
    
    E così dicendo si portò le mani all'inguine della tuta macchiata, evidenziando con le dita il suo pacco, che sembrava generoso. L'ingresso per fortuna era vicino, e mi fiondai agitata all'interno del supermercato.
    
    Mentre facevo la spesa non riuscivo a concentrarmi, dovevo ammettere che quel pacco, quegli ...
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